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Bruno Pizzul, il "Maradona dei telecronisti"

Bruno Pizzul, il "Maradona dei telecronisti"TUTTO mercato WEB
© foto di Lorenzo Marucci
sabato 8 marzo 2025, 07:00Storie di Calcio
di TMWRadio Redazione
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Storie di Calcio - Francesco Tringali racconta la storia di Bruno Pizzul
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Una voce inconfondibile, che ha accompagnato generazioni di ragazzi e ragazze, ma non solo, di donne e uomini appassionati di calcio. Bruno Pizzul è stato uno dei telecronisti non solo più bravi ma soprattutto amati dal pubblico italiano. Per la sua pacatezza, il linguaggio chiaro e mai ridondante, e le sue sottolineature dei gol, mai sguaiate, eccessive, come in tempi moderni siamo spesso abituati a sentire in tv. Ed è dedicata a lui, scomparso lo scorso 5 marzo, la nuova puntata di Storie di Calcio, su TMW Radio.

Friulano doc, di Cormons, cominciò proprio come calciatore, prima alla Cormonese, poi alla Pro Gorizia. Poi il salto tra i professionisti in Serie B col Catania nel 1958, con esperienze anche nell'Ischia e nell'Udinese. Ma la sua carriera sportiva finì presto, a causa di un infortunio al ginocchio. Ma la passione per il calcio se l'è portata sempre dietro, tanto da farne una professione. Infatti nel 1969 fu assunto in Rai dopo aver partecipato al concorso nazionale per radio-telecronisti aperto a tutti i giovani laureati del Friuli-Venezia Giulia e l'8 aprile 1970 commentò la sua prima partita (Juventus-Bologna, spareggio di Coppa Italia disputato sul campo neutro di Como), alla quale Bruno arrivò con quindici minuti di ritardo.

Da quel momento in poi divenne una delle voci televisive legate al calcio più amate nel panorama italiano. Raccontò le gesta della Nazionale dal 1986 per ben 5 edizioni dei Mondiali. Indimenticabili le sue telecronache durante Italia '90 e Usa '94, ma anche l'ultima, quella dell'incredibile eliminazione in Giappone e Corea del 2002. In mezzo anche gli Europei e la sua presenza alla Domenica Sportiva, così come a Domenica Sprint e 90° minuto. 

Un uomo di peso, vista la stazza, ma buono, sempre disponibile, che ha saputo raccontare le imprese degli azzurri e dei club italiani con grande trasporto ma al tempo stesso con un linguaggio istituzionale, che è entrato nella storia. 

A ricordarlo tanti ex colleghi, a partire da una delle voci storiche di Tutto il Calcio Minuto Per Minuto, Riccardo Cucchi: "Una giornata molto triste. Ho avuto l'onore di lavorare con lui. La mia generazione è nata vivendo il calcio in tv con Martellini e Pizzul, veri maestri della parola. La soggezione era tale che non mi faceva essere me stesso. Fu lui con la sua empatia ad aiutarmi. Quella del '92 fu la mia unica Olimpiade, fui vicino a lui in quella occasione e ricordo che Pizzul mi vedeva un po' preoccupato, ma mi disse che non dovevo prendere appunti ma guardare solo cosa succedeva. Fu una grande lezione. E' stato se stesso, era semplice, umano, sensibile, sia come persona che come professionista. E' stato un grande narratore di calcio che ci mancherà tanto. Non era il protagonista delle telecronache, lui era un testimone di quanto accadeva. E quel tipo di telecronaca non è superata".

Mentre l'ex dirigente FIGC Antonello Valentini ha detto di Pizzul: "ìHo avuto il privilegio di frequentarlo molto. Arrivai in Nazionale nel 1987, quando lui aveva appena assunto quel ruolo dopo Martellini. Un grandissimo signore che non conosceva l'arroganza, nonostante la stazza riusciva sempre a entrare in punta di piedi in ogni contesto. Grande professionista e umiltà, era una chioccia per i colleghi più giovani. Ha fatto una grande carriera, appartiene a quella stirpe di scuola Rai che conta nomi importantissimi. Un aneddoto? Nel '92 andammo in una trasferta e nella squadra c'era Lentini, e Pizzul ogni tanto mi faceva come sfottò 'Va-Lentini'".

Toccante anche il ricordo di Massimo Caputi: "Ho avuto il piacere di lavorare insieme a lui in Rai a inizio anni Duemila, una persona di una semplicità incredibile. Un grande giornalista ma anche una bella persona. Nel '90 e '94 per TMC seguivo i grandi eventi calcistici e incontravo lui, che è stato sempre un maestro e un punto di riferimento. Non era mai protagonista lui ma la partita". Mentre l'ex calciatore Fulvio Collovati ha aggiunto: "Una delle mie prime telecronache la feci con lui. Era un amico, un compaesano perchè sono friulano. Ci capivamo alla perfezione, una voce inconfondibile, una persona leale, onesta. Quando se ne va una persona cara è sempre un dispiacere. L'ho intervistato poco tempo fa, non si muoveva perché amava la sua terra, il Friuli, per far capire che persona era, legata a certi valori. Un personaggio d'altri tempi. Ho fatto telecronache con lui, mi ricordo che mi portò a Barcellona a mangiare in un ristorante sul porto. Mi fece bere e fu difficile poi fare la cronaca".

Infine il commento di un altro ex calciatore come Alessandro Renica, che ha usato poche parole ma efficaci per Pizzul: "Una persona umile, che conosceva bene il calcio. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, si capiva che era una persona importante, un grande uomo. Per me è stato il Maradona dei telecronisti". E forse lo è stato per l'Italia intera.

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