9 aprile 1995, Protti in rovesciata batte Toldo. Forse il gol più bello della carriera

Il 9 aprile del 1995, allo stadio San Nicola di Bari, i padroni di casa ospitano la Fiorentina. Il cannoniere principe dei biancorossi è Sandro Tovalieri, detto il Cobra, anche se è una squadra con diversi giocatori offensivi che ruotano intorno all'attacco. Come Pedone, oppure Gautieri o Gerson, rientrato dopo un anno di Fenerbahce e un altro di Lecce, consigliato addirittura da José Altafini.
E poi c'è Igor Protti. Capelli lunghi, maglia numero undici, alla sua prima stagione in Serie A dopo tanta gavetta. Rimini, Livorno, Virescit Bergamo in C1, poi Messina prima di arrivare a Bari, dove contribuisce alla promozione del 1993-94 con sei gol in solamente diciotto partite. In A, con Tovalieri, forma una coppia affiatata, sebbene non sia il primo tenore. Lo sarà un anno dopo, in una retrocessione storica: 24 reti, titolo di capocannoniere, non era mai successo. Quel pomeriggio, al quarantesimo, un lungo lancio di Montanari pesca Gautieri sulla destra che guarda al centro e trova proprio il centravanti. La palla è lievemente dietro e, grazie all'istinto, Protti decide di impattarla in rovesciata, battendo Toldo. Probabilmente il gol più bello della sua carriera, almeno esteticamente.
Bari
Fontana; Montanari, Mangone, Ricci, Annoni, Manighetti, Gerson, Pedone, Gautieri, Tovalieri, Protti (75’ Alessio).
Allenatore: Giuseppe Materazzi
Fiorentina
Toldo; Carnasciali, Luppi (65’ Campolo), Marcio Santos, Malusci, Di Mauro, Cois (46’ Amerini), Rui Costa, A. Carbone, Baiano, Flachi.
Allenatore: Claudio Ranieri
