Dal Real al PSG fino al Las Palmas, a tutto Jesé: "Sono stato molto vicino all'Italia"
Real Madrid e Paris Saint-Germain, ma anche Stoke City, Betis e Sporting CP. Fino al grande ritorno nella squadra della sua città, il Las Palmas, con cui due giorni fa Jesé Rodríguez ha sfiorato la promozione in prima divisione. L'abbiamo intervistato in esclusiva per TMW proprio in vista del derby canario che ha visto il Tenerife eliminare l'attaccante classe '93 e i suoi compagni (1-0 all'andata e 2-1 al ritorno), raggiungendo così la tanto ambita finale col Girona in programma l'11 giugno: "Ho avuto una carriera importante e piena di emozioni. Ho vissuto momenti buoni, ma anche meno buoni, con tante esperienze diverse che in un modo o in un altro mi hanno fatto crescere. L'avventura peggiore è stata sicuramente quella in Premier League, dove per varie circostanze non mi sono trovato bene", esordisce Jesé a margine di uno speciale evento organizzato da LaLiga.
Era l'estate 2017, quando lo Stoke City beffò all'ultimo la Fiorentina di Corvino. Ci conferma che è stato molto vicino all'Italia?
"È vero, ho avuto delle offerte importanti dall'Italia ma alla fine ho preso altre decisioni. In questi anni ho vestito la maglia di alcuni fra i più prestigiosi club del mondo e ho vinto trofei come LaLiga, la Copa del Rey, la Ligue 1, la Supercoppa francese, la Champions, la Supercoppa europea, il Mondiale per club... Oggi preferisco guardare avanti, senza pensare a cosa avrei potuto fare di diverso".
Fra Madrid e Parigi ha giocato con tanti campioni, incluso Kylian Mbappé. Come si spiega il suo "no" ai blancos?
"È stata una decisione personale, non sono nella sua testa e non posso quindi giudicare. Sono convinto che Kylian abbia fatto la scelta che riteneva migliore per sé stesso e per la sua carriera. Ci ho giocato due anni al Paris Saint-Germain, è un ragazzo fantastico e lo rispetto".
Dopo tanto girovagare, a dicembre 2020 ha risolto il contratto coi parigini ed è tornato a casa. Cosa rappresenta per lei vestire la maglia del Las Palmas?
"Sono nato a Gran Canaria e il Las Palmas fa quindi parte di me. Qui mi sono sentito fin da subito sostenuto dalla famiglia, dai tifosi e dagli allenatori che ho avuto, penso si sia visto anche in campo (11 gol e 6 assist quest'anno, ndr). Sarebbe stato davvero bello tornare in Liga con questi colori, per me ma ancora di più per questa piazza. Peccato".
Col Tenerife, nelle semifinali play-off, è arrivata purtroppo una doppia sconfitta.
"I playoff sono sempre molto difficili. Abbiamo fatto una stagione davvero positiva, avevamo l'entusiasmo e la motivazione giuste in vista di questo doppio confronto col Tenerife. Ma, derby o non derby, per andare avanti devi battere ogni avversario. Non ci siamo riusciti".