Samp, Eder: "Noi in B ci salvammo rimanendo uniti. Adesso bisogna fare lo stesso"

Con indosso la maglia della Sampdoria, Eder, attaccante italo-brasiliano classe 1986, ha messo a referto 135 presenze e 49 gol. Un ruolino di marcia che lo rende uo dei giocatori del recente passato blucerchiato, più amati dalla tifoseria ligure. Per questo motivo SampdoriaNews lo ha contattato per avere un suo commento circa il difficilissimo momento che sta vivendo la compagine doriana, oggi in piena zona retrocessione in Serie C.
"Seguo le partite da lontano, tengo d’occhio i risultati: è un momento in cui stiamo soffrendo un po’. Ho visto che, oltre alla guida tecnica, è cambiata anche la dirigenza.
Mi è capitato di vivere una situazione simile quando arrivai alla Sampdoria in Serie B, quindi posso immaginare cosa stiano passando i ragazzi. Eravamo a pochi punti dalla zona retrocessione, ma poi riuscimmo a compiere qualcosa di straordinario. In quel momento, la prima cosa che facemmo fu creare unità: quando si è uniti, si riesce a tirare fuori la voglia e il carattere da mettere in campo per rappresentare al meglio la Sampdoria. Non c’è altra strada se non restare compatti, lavorare con determinazione e remare tutti nella stessa direzione, soprattutto quando si parte con l’obiettivo di tornare in Serie A e ci si ritrova invece in una posizione difficile.
Credo che la nuova guida tecnica possa trasmettere serenità e aiutare i giocatori a comprendere a fondo cosa significhi indossare questa maglia. Quando ero all’Inter con Roberto Mancini, si parlava spesso della Sampdoria: lui era un idolo anche per me, da quando giocava a Genova.
Da lontano mando un grande in bocca al lupo per il match contro il Cittadella. Sono vicino ai tifosi e credo davvero nella salvezza. I giocatori devono avere il coraggio di parlarsi se ci sono problemi e, soprattutto, credere con convinzione nell’obiettivo: è fondamentale.
