Jese, bordata al PSG: "Mi hanno trattato davvero male. Il presidente non voleva vedermi"
Bordate qua e là di Jesé Rodriguez, ex ala sinistra del Real Madrid e di solo passaggio alla Sampdoria. Nell'intervista concessa allo youtuber 'Mowlihawk', nel programma Batmowli, lo spagnolo di 31 anni ha ripercorso alcuni momenti difficili della sua carriera, ricordando soprattutto il grave infortunio al ginocchio che lo ha facilitato.
Il racconto: "Quel giorno ha cambiato la mia vita per sempre. È stato uno dei giorni peggiori della mia vita. Prima di quello mi sentivo nel momento migliore della mia carriera. Sapevo che, se avessi mantenuto quel ritmo, avrei potuto competere con chiunque. Ero giovane e stavo facendo molto bene nel miglior club del mondo, con la maggiore pressione. Florentino mi portò dal miglior chirurgo di Germania. Ma quando ebbi l'infezione e dovettero operarmi due volte, dissi: 'È finita.' Quando cominciai a sentirmi meglio, nel mio ultimo anno con il Madrid, stava per finire la Liga".
Quanto al trasferimento al PSG nel 2016: "Se avessi voluto sarei rimasto al Madrid, ma è arrivata l'opzione del PSG. Poiché non stavo giocando molto, ho pensato di andare a Parigi, perché sapevo che avrei avuto minuti di gioco. E poi c'era Emery come allenatore, che mi chiamò. Il Madrid fece molti acquisti e io volevo andare all'Europeo con la Nazionale, perché ero già stato vicino a giocare al Mondiale in Brasile. Inoltre - ha ammesso Jesé -, mi miglioravano il contratto e mi pagavano molto di più. E guarda che al Madrid, dove ci pagavano ogni sei mesi, pagavano molto bene. Prendevo poco meno di cinque milioni di euro lordi. La prima volta che ho visto un milione sul conto ho detto: 'Cavolo, questo per fare gol?'".
L'esperienza all'ombra della Tour Eiffel, tuttavia, non è stata idilliaca: "Al PSG debuttai dando l'assist per il gol della vittoria nella mia prima partita, ma poi rimasi fuori per due mesi a causa di un'appendicite e, durante l'inverno, mi dissero che dovevo andarmene. Dissi a Emery che mi sentivo ingannato". Non solo, lo spagnolo ha lanciato un attacco diretto anche al numero uno del club transalpino: "Il presidente (Al Khelaifi, ndr) non voleva nemmeno vedermi. Non so se gli piacesse di più mia moglie che io. Non mi diedero nessuna spiegazione", ha ironizzato. "Puoi guadagnare molto, ma mi hanno trattato davvero male. Lì mi sono reso conto che il Madrid è il migliore del mondo in tutto. Mi sentivo come se stessi trattando con un tipo che è miliardario e usa i giocatori come se fossero pedine".