Finalmente Hummels? Dopo l'esordio da incubo può essere (finalmente) titolare
Mats Hummels due giorni fa era a Parigi, anche se non per divertimento. Niente giornata libera per lo shopping, bensì perché fra i trenta candidati al Pallone d'Oro in virtù di una stagione straordinaria. Quella che lo ha portato a essere uno dei migliori del gioco, fra la finale di Champions League con il Borussia Dortmund persa contro il disertore Real Madrid e un Europeo comunque discreto da parte della Germania, fermata dal mani di Cucurella che poi, come ammesso dalla UEFA, doveva condurre al rigore forse decisivo per le sorti della competizione.
Sia il Pallone d'Oro che l'Europeo li ha vinti Rodri, ma questa è un'altra storia. Hummels ha rifiutato diverse destinazioni per essere alla Roma. Bologna, Real Sociedad e diverse altre. Questo perché voleva una sfida nuova, ma anche in una città in cui si respira aria da grande. Finora ha respirato aria da grande panchina, una dietro l'altra, quando è finito tra i convocati. Le altre volte era tempo di post fra il serio e il faceto, fra lo scherzoso e il tremendamente serio sul fatto che non giocasse.
Poi è arrivato l'esordio, da incubo, nella serata più cupa dell'era Friedkin, anche più di un Bodo Glimt riscattato poi dalla Coppa vinta. 5-1 dalla Fiorentina e soprattutto autogol dopo quattro minuti dall'ingresso. La squalifica di Hermoso può portarlo al centro della difesa, anche se forse non sarebbe il momento giusto per cercare di salvare capre e cavoli (ma soprattuto Juric, che sarà con un piede e mezzo già fuori dalla porta).