Frattesi: "Con Spalletti rapporto amore-odio". E poi ricorda quando cambiò ruolo...
Il centrocampista dell'Inter e della Nazionale Davide Frattesi ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di 'Vivo Azzurro TV' e ha ripercorso tra le altre cose i primi passaggi della sua carriera: "La trasformazione da attaccante a centrocampista non l’ho vissuta bene. L’allenatore era Franceschini e quando mi spostò a fare la mezzala ricordo che volevo andare via dagli allenamenti. Invece non smetterò mai di ringraziarlo. Se mi guardo indietro, più dei miei sacrifici vedo quelli dei miei genitori. Ho anche due fratelli e si sono fatti in quattro per farci fare quello che ci piaceva. Io giocavo anche a tennis, ero impegnato tutti i giorni compresi i sabati e le domeniche".
Poi in un altro passaggio Frattesi ha aggiunto: "Penso che il mio segreto sia stato quello di avere sempre fame. Anche con un talento non smisurato, attraverso il lavoro e la voglia si può arrivare ovunque. La Nazionale da bambino la vivevo come un sogno, un qualcosa di eccezionale. Oggi la vivo cercando di dare delle gioie importanti a quei bambini che una volta eravamo noi. Ultimamente non ci siamo riusciti, ora stiamo lavorando per potergliele dare".
Con sette gol realizzati, Frattesi è il bomber del ciclo Spalletti: "Scherzosamente dico che con il mister c’è un rapporto di odio-amore. La prima volta in ritiro mi ha detto ‘di te ho tanta stima, ma sarai il giocatore a cui romperò più le scatole’. Se un allenatore ti sta addosso vuol dire che vuole farti migliorare e io con lui sono migliorato”.