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Nuove idee, difesa a tre, Theo, Leao e Jovic: il Milan rinasce, e forse non è neanche troppo tardi. La nuova spinta arriva dai "vecchi", il mercato di gennaio non ha cambiato niente. Scommesse: altro capitolo che non avremmo voluto

Nuove idee, difesa a tre, Theo, Leao e Jovic: il Milan rinasce, e forse non è neanche troppo tardi. La nuova spinta arriva dai "vecchi", il mercato di gennaio non ha cambiato niente. Scommesse: altro capitolo che non avremmo volutoTUTTO mercato WEB
Oggi alle 08:10Editoriale
di Lorenzo Di Benedetto

Tanto bello quanto imprevedibile, tanto netto quanto pronto a fare cambiare i giudizi in un attimo. Se il calcio è lo sport più amato al mondo un motivo, anzi più di uno, ci sarà e la rinascita del Milan, con lo 0-4 rifilato all'Udinese, ne è la prova. Alzi la mano chi avrebbe mai pensato al minuto numero 10 della sfida di San Siro contro la Fiorentina, con i viola già avanti di due reti, che oggi saremmo stati qui a pensare che i rossoneri potessero avere ancora la chance di recuperare le posizioni necessarie per la qualificazione alle prossime coppe europee in Serie A, e invece la realtà dei fatti ci dice che il risveglio di Leao e compagni potrebbe essere arrivato al momento giusto, quando tutto non è ancora perduto. Prima il pareggio contro la Fiorentina, poi il poker alla squadra di Runjaic, e in mezzo tante novità che potrebbero fare la differenza in questo finale di campionato.

Le idee di Conceicao.
Per prima cosa impossibile non parlare della scelta del tecnico portoghese di cambiare il suo schema di gioco, con i risultati, almeno per adesso, che parlano da soli. Difesa a tre, esterni di centrocampo liberi di pensare più a offendere che a difendere, e tridente offensivo fatto di tanta qualità. Prodotto di tutto questo? La miglior prestazione del Milan da quando Conceicao siede sulla panchina del Diavolo. I primi due nomi che vengono in mente, come sempre accade quando si parla del Milan, sono quelli di Theo Hernandez e Rafael Leao. Gol alla vecchia maniera per il francese, rete da incorniciare e assist per Reijnders per il numero 10. In mezzo tante altre giocate di gamba e qualità, con la speranza, mai svanita, di poterli vedere da qui a fine stagione al top in tutte le partite, e non solo a sprazzi. Poi c'è Luka Jovic, sempre rimasto con la testa sul campo e capace di prendersi prima la rivincita contro la Fiorentina e poi guadagnarsi la maglia da titolare nella gara del Bluenergy Stadium.

I "vecchi" sugli scudi, il mercato di gennaio non c'è.
C'è poi anche un altro aspetto da notare. Alla fine dell'ultimo mercato di gennaio la sensazione era quella di un Milan nettamente rinforzato, grazie a investimenti e scommesse, che per il momento però non hanno certo pagato. L'esempio è proprio quello proveniente dalla gara di Udine: Walker e Gimenez a casa infortunati, Joao Felix e Bondo 90 minuti in panchina e Sottil dentro soltanto per una manciata di minuti, a risultato già scritto e acquisito. La spinta è arrivata dunque solo e soltanto dai "vecchi", da coloro che erano già in rosa nella prima parte di stagione. Serviva tempo, cosa che al Milan però non c'è mai, e non è neanche giusto fino in fondo dare un giudizio definitivo dopo una grande prestazione, che resta però, almeno per ora, singola.

Le scommesse e un altro capitolo che non avremmo voluto.
Infine impossibile non parlare della notizia delle ultime ore. Senza addentrarci, come è giusto che sia, in previsioni delle quali non saremmo certi, visto il tema molto delicato e che ha poco a che fare con il campo, ci limitiamo a dire che le ultime novità relative alle scommesse sono l'ennesimo neo sul nostro sport. E sì, diciamo sport, perché non c'entra solo il calcio. Serve chiarezza, servono punizioni esemplari se si dovesse accertare la gravità di alcuni fatti di cui si parla, perché chi ama il calcio e chi spende tanto del suo tempo a gioire o arrabbiarsi per questo magnifico sport non merita di dover stare dietro a tutto questo, dal primo all'ultimo tifoso in Italia. Per il momento ci fermiamo qui, ma è giunto il momento, davvero, di lasciare spazio soltanto a campioni ed emozioni provenienti solo e soltanto da quel rettangolo verde che ci piace così tanto.

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