Il Livorno torna in C. Cardelli: "Da subito chiaro che sarebbe stato il nostro anno"

"È stata una festa che da una parte sì, ci aspettavamo, la possibilità di vincere subito era oggettivamente concreta, e l'entusiasmo della piazza di percepiva. Ma vedere tutta quella gente in uno stadio piccolino è stato emozionante, e ancora di più la festa al 'Picchi': brividi veri, vincere con questa piazza è emozionante": esordisce così, nell'intervista rilasciata in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, il portiere del Livorno Daniele Cardelli.
Che ha parlato 48 ore dopo il ritorno della formazione labronica tra i professionisti, dopo tre anni di purgatorio divisi tra Eccellenza in Serie D, categoria, quest'anno, dominata in lungo e in largo, nel Girone E. E se mister Indiani ha dato come spartiacque la gara dell'andata col Grosseto, la squadra, come racconta il classe 1995, aveva avuto altre percezioni: "Che sarebbe stato il nostro anno, lo avevo capito fin da subito, dalla preparazione estiva: la squadra era già forte in ritiro e si è ulteriormente potenziata sul mercato, e questo era un chiaro indizio. Senza voler essere presuntuosi, la consapevolezza c'era davvero da subito, anche se poi vincere non è mai facile, ma io ci credevo, vedevo l'aria che si respirava. Poi, di gara in gara, abbiamo avuto la conferma".
Vincere non è mai scontato, è vero. E il girone vostro non appariva neppure semplice...
"Sulla carta doveva essere un girone difficile, ma penso che la nostra forza sia stata il rendimento costante che ha un po' ammazzato tutti, specie poi a livello mentale. Quando trovi un Livorno che ogni domenica vince, con anche buon margine, la testa ne risente. Questo ci ha aiutato molto nel nostro cammino".
Piccolo e antipatico appunto: il Livorno non ha vinto sempre. Quanto vi hanno fatto paura le sconfitte contro Ghiviborgo e Poggibonsi?
"Chiaramente soprattutto contro di noi, le squadre hanno ancora più voglia di mettersi in mostra, e il Ghiviborgo si è dimostrato un'ottima squadra, guidata da un mister, Bellazzini, molto bravo e preparato anche se è alla sua prima esperienza: hanno un modo di giocare che ci ha dato fastidio, ma non hanno minato le nostre certezze. Certo, il 7-1 del ritorno ha fatto male a tutti, dispiace ancora per quel risultato che rimane una macchietta su questo splendido campionato che abbiamo fatto, mentre la sconfitta contro il Poggibonsi è dipesa forse da un lieve calo fisiologico, di quelli che accadono in stagione. Sono state però sconfitte ininfluenti, non hanno inciso sul rendimento della squadra: mister Indiani pretende molto, sia livello fisico che caratteriale che mentale, alle volte gli ultimi due mesi si possono accusare un pochino, ma mai avremmo calato di concentrazione, sono solo momenti che possono succedere".
A proposito del pretendere, Indiani ha già detto che ci sarà un campionato ancora da onorare. Quando è importante chiudere senza sentirsi appagati?
"È fondamentale, non ci possiamo permettere altre battute di arresto, soprattutto per i tifosi che ci seguono e ci sostengono con passione e affetto. Poi è giusto onorare il campionato fino alla fine perché incontreremo squadre che hanno ancora obiettivi, è rispetto dare il meglio di noi stessi, anche per poi arrivare in condizione quasi ottimale alla Poule Scudetto, alla quale teniamo tantissimo".
Sei stato fermo un anno, prima della chiamata del Livorno: quando ha inciso la presenza del tecnico per il tuo approdo in amaranto?
"È grazie a lui se sono a Livorno, e lo ringrazierò non so quanto, anche per tutto quello che mi ha dato in passato. Venivo da un'annata dove ero stato fermo, ne avevo vissuta qualcuna di troppo e la voglia stava iniziando a sparire: ma Indiani riesce sempre a tirare fuori il meglio di me".
È forse presto per parlare di futuro, ma è possibile rivederci in Serie C? Con la maglia amaranto...
"Se il club mi chiedesse di rimanere, rimarrei senza esitazione, anche se ovviamente, come naturale in questi casi, ci dovremmo sedere intorno a un tavolo e parlare. Questa comunque è una piazza importante, c'è affetto reciproco non solo con i tifosi ma anche con la città, mi sono trovato benissimo con la squadra: proseguire sarebbe bello".
