Kvaratskhelia è finalmente felice. L'arma in più del PSG da gennaio in poi

Un impatto difficile, poi la crescita. Khvicha Kvaratskhelia ha aiutato il Paris Saint Germain a rifiorire. Il suo arrivo, praticamente al posto di Kolo Muani, ha dato la libertà a Dembele di essere più punta centrale, lasciando a lui e Barcola i compiti di creare sulle fasce. Ed è un fattore, al netto dei numeri che per ora sono di due gol e tre assist, in tredici partite. Probabilmente miglioreranno, anche solo per l'adattamento che serve dalla Serie A alla Ligue 1, oltre alla Champions League.
È però totalmente identificato con la sua nuova squadra. Anche perché l'ha voluta, cercata, sin da quest'estate quando c'era stata un'offerta importantissima per lui e Osimhen, rifiutata dal Napoli che chiedeva di più. E soprattutto Antonio Conte ne aveva chiesto la permanenza in rosa. A gennaio una sorta di ammutinamento, non alla Koopmeiners ma una presa di posizione comunque più che netta.
Così Kvaratskhelia è finalmente felice. "Quando giochi per il PSG, non importa la posizione. Sono un attaccante, gioco vicino alla porta avversaria ed è quello che conta. Gioco dove il mister mi fa giocare e do tutto anche in difesa. La cosa più importante è giocare e dare tutto per la squadra, la posizione non mi interessa troppo". Ed è per questa voglia che ieri Luis Enrique lo ha elogiato con forza, prima della sfida contro il Liverpool. "Kvara? Mi piace in tute le posizioni, a destra, a sinistra, nel mezzo. Dal primo giorno si è rivelato un rinforzo molto importante. Dobbiamo solo aspettare che passi il tempo, che si adatti e che arrivi a un livello altissimo". Poi è arrivata anche la vittoria, il miglior modo per crescere.
