Latina, Patti: "Bruno non è qui per caso, la zona pericolosa è vicina"

Matteo Patti, direttore sportivo del Latina, nella conferenza stampa odierna ha presentato il nuovo allenatore Alessandro Bruno. Ecco quanto raccolto da TuttoC.com:
Siamo arrivati al quarto allenatore. Sarà l’ultimo?
"Sì, assolutamente sì. Stavo facendo un conto, ma questo è il terzo se si considera che Fontana non ha nemmeno iniziato la stagione. Però sì, siamo certi che finisce qui, ma soprattutto che possa continuare. Alessandro Bruno non è qui per caso. Dopo aver avuto allenatori con curriculum ed esperienza importanti, la scelta condivisa da tutta la società – e con l’approvazione finale del presidente Antonio Terracciano, da cui ovviamente tutto passa – è ricaduta su di lui. Tra i profili giovani valutati, era quello con i requisiti migliori per portare a termine la stagione nel modo migliore e, possibilmente, iniziare anche un percorso più lungo."
Alla luce delle tante stranezze di questa stagione — dai continui cambi in panchina alle vicende delle squadre escluse — pensa che, a tre giornate dalla fine, tutto questo influenzi la mente dei giocatori? C’è il rischio che guardino più agli altri che a se stessi?
"Sicuramente in passato qualche pensiero c'è stato e sono quasi certo che abbia influito sulle prestazioni e, soprattutto, su quel mordente che in questo girone deve essere obbligatorio. Ma oggi credo assolutamente di no. È vero che si possono guardare anche gli altri, perché oggi i numeri ci dicono che siamo salvi, ma è anche vero che abbiamo cambiato allenatore proprio perché ci siamo accorti che qualcosa stava scricchiolando. Non basta più guardare gli altri, perché la zona pericolosa è vicina. Ora dobbiamo pensare solo a noi stessi, e sono certo che i ragazzi lo stanno facendo."
Si sente un po’ responsabile di questa stagione così complicata? Fontana non ha iniziato, Padalino era fermo da un anno e mezzo, Boscaglia aveva un grande curriculum ma le cose non sono andate, e ora siamo al quarto tecnico. Ti senti parte delle responsabilità?
"Assolutamente sì. Non mi sento solo un po’ responsabile: io sono il primo responsabile. Non è il mio primo anno qui. Se lo scorso anno ero contento di quanto fatto – e Latina chiuse con 51 punti, che rappresentano il record storico in terza serie per il club, escluso il campionato vinto – oggi devo assumermi la responsabilità per quanto poco è stato fatto. Ci sono attenuanti, ci sono tanti aspetti da analizzare, ma la verità è che il direttore sportivo è sempre il primo responsabile. Sono ancora qui, ovviamente con il supporto della società, a metterci la faccia e a presentare un allenatore giovane, proprio perché quello fatto prima purtroppo non ha funzionato."
