Ancelotti e Mourinho, 47 trofei vinti e di nuovo in finale. Come si fa a metterli in discussione?
Carlo Ancelotti e José Mourinho, insieme a Pep Guardiola, sono gli allenatori più vincenti degli ultimi 25 anni. L'allenatore emiliano del Real Madrid, di nuovo in finale di Champions League alla guida delle merengues, è stato colui che a Madrid ha portato la tanto attesa decima e colui che quest'anno sta trasformando in epica una stagione che doveva essere di transizione. Ha già vinto tre Champions League, con la Liga è salito a quota 22 titoli da allenatore: l'unico a vincere in tutti i cinque maggiori campionati europei.
Ancor più ha vinto nella sua carriera José Mourinho: 25 titoli complessivi. Lo Special One, che ha vinto il campionato 'solo' in quattro Paesi diversi (ma in Francia e in Germania non ha mai allenato...), ha in bacheca due Champions League, l'ultima conquistata alla guida di un'italiana: l'Inter, nel 2010. Nel 2017 ha portato il Manchester United alla conquista dell'Europa League, ieri sera ha riportato la Roma in finale di Coppa 31 anni dopo l'ultima volta. E può diventare il primo allenatore ad avere in bacheca Champions League, Europa League e Conference League.
Il passato dice questo. Il presidente, che Ancelotti e Mourinho sono ancora in finale. Che non appartengono certo al passato. Eppure, ancora oggi, c'è chi riesce a sindacare: "Ancelotti fortunato". Oppure: "Mourinho non ha fatto nulla di più rispetto a ciò che gli veniva chiesto". Come se ogni anno ci fossero squadre italiane in finale di Coppa. Si parla di bel gioco, concetto che ognuno declina a suo modo, per poi perdere di vista l'obiettivo. Perché ci sono i bravi allenatori, gli allenatori top e poi quelli vincenti. Gli ultimi appena citati appartengono a un'altra categoria e quando raggiungono un'altra, l'ennesima finale, bisognerebbe solo omaggiarli. O, quantomeno, evitare insinuazioni.