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Deschamps difende Mbappé: "Accusato di stupro, ma non c'entrava niente. Tutto eccesivo"

Deschamps difende Mbappé: "Accusato di stupro, ma non c'entrava niente. Tutto eccesivo"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 13 febbraio 2025, 23:42Calcio estero
di Alessio Del Lungo

Nella lunga intervista rilasciata a L'Equipe, Didier Deschamps ha difeso Kylian Mbappe, schierandosi al suo fianco dopo le tante polemiche: "Penso che abbia gestito molto bene la situazione dopo il ritiro di Lloris e Varane durante la Coppa del Mondo di Doha. Assunse questo ruolo di capitano con Griezmann come vice-capitano. E l'autunno non mette in discussione la sua leadership in relazione a ciò che ha fatto e a ciò che è capace di fare".

Deschamps prosegue: "Ha il diritto di avere un periodo in cui è meno bravo. La Francia sarà sempre più forte con lui. Poi è arrivato questo caso in cui il tribunale dei media ha emesso il suo verdetto, ma alla fine lui non è stato nemmeno interrogato dalla giustizia svedese (per un presunto stupro, ndr). Per tre settimane, un mese o anche di più, la situazione è stata pesante. Kylian sa che la gente parlerà sempre molto di lui, anche quando lui non c'è. Ma su argomenti così delicati, è tutt'altro che ovvio".

Infine ha concluso spiegando anche le esclusioni dalla lista dei convocati: "Il giorno prima c'era la possibilità che andasse a Lille per la Champions. Così avrei potuto portarlo a giocare. Entrò 30 minuti e non si era del tutto ripreso. Ci sono state discussioni tra lo staff medico, ma aveva bisogno di tempo per guarire e riprendersi completamente, e quando ho stilato la mia lista, data la situazione, ho scelto l'opzione di non portarlo con me. C'erano poche possibilità che giocasse, perché sentiva qualcosa. Finalmente poi ha giocato, ma non rivelerò le conversazioni che ho avuto con Kylian. Lui lo sa, io lo so e da lì in poi tutto va bene. Sai che lui non era lì, tutto qui. Dopo aver analizzato la situazione e la sua forma, ho deciso di lasciarlo stare. Non posso dire tutto, ovviamente, ma non si è trattato di una sanzione. Avrebbe potuto essere interpretata per quanto accaduto a ottobre e per il suo viaggio in Svezia, ma per me quello che è successo è un non-evento: Kylian dipende dal programma del Real, che gli concede cinque giorni di riposo, e durante quei cinque giorni fa quello che vuole. Che vada a Stoccolma o a Petauschnok, non c'è posto dove possa passare inosservato. È stato durante una partita della Francia, ma non era convocato e ciò non gli ha impedito di inviare messaggi alla maggior parte dei giocatori, e anche a me. È stata descritta come una tempesta e quando è arrivata non è stata nemmeno un bicchiere d'acqua, solo due gocce, tutto qui. Se non è stato nemmeno ascoltato da chi di dovere è perché non c'entrava niente. Tutto è stato eccessivo".

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