De Gea è il nuovo David di Firenze. Quando vede il Milan è quasi insormontabile

Fare meglio di così, fra andata e ritorno, era difficile immaginarselo. Perché se nel primo confronto contro il Milan David De Gea non era il titolare fisso, ma con due rigori parati si è guadagnato il posto e la pagnotta, nel secondo è stato meno decisivo dal dischetto, ma le sue parate hanno un peso specifico altissimo, quasi alla pari. Tre parate di altissimo livello, di cui una di piede su Pulisic che vale più di un gol, poi anche una chiusura su Santi Gimenez lanciato a rete. Il rischio era quello di fare fallo e lasciare la Fiorentina in dieci, invece l'intervento è arrivato puntuale, pienamente sul pallone, a fermare l'attaccante (poi sostituito per un problemino fisico) e salvaguardare il 2-2.
A questo punto ci sono due interrogativi. Il primo è perché il Manchester United lo abbia lasciato andare, per spendere 52,5 milioni più 5 di bonus per Onana. Vero è che guadagnava davvero moltissimo, ma sarebbe da capire quali fossero le richieste per un eventuale rinnovo. L'altra è perché sia rimasto fermo un anno, al netto del rifiutare una proposta dall'Arabia Saudita, così che nessuno ha deciso di provare a concedergli un'opportunità.
Ora la Fiorentina se lo gode. Scade a fine giugno, ma fino a maggio ci sarà un'opzione unilaterale per prolungare l'accordo di un altro anno, per due milioni di euro di stipendio. Impossibile non pensare a una sua conferma, tanto che ambienti interni al club dicono come il suo prolungamento sia "una formalità".
