Il Barcellona si rifà sotto in Liga. Martínez: "Qualcuno ci dava per morti..."

Il Barcellona ne rifila 4 al Siviglia, pur giocando la mezz'ora finale di gara in 10 contro 11 per l'espulsione di Fermin Lopez (avvenuta sul 3-1) e rilancia la sfida in Liga, portandosi a -2 dalla vetta occupata dal Real Madrid ed a -1 dall'Atletico, secondo.

Al termine della sfida il tecnico blaugrana, Hansi Flick, parlando con DAZN ha commentato: "Sono molto contento della nostra prestazione. Soprattutto nel secondo tempo, con un giocatore in meno, abbiamo lottato per ottenere i tre punti. Sono molto contento di quell'ultimo tratto della partita. Avevano giocatori veloci sulle ali e la squadra è riuscita a contenerli".

Poi ha proseguito con l'elogio ai suoi rassicurando sulle condizioni di Araujo, che è uscito acciaccato: "Sono davvero contento di quegli ultimi minuti. Dobbiamo aspettare fino a domani per vedere cosa ha Araujo. Non sembra un infortunio grave. Il gol di Fermín è molto importante. Queste cose succedono. È anche una buona lezione per lui. Gli sarà utile in futuro. Nella Liga ci sono tre, quattro, cinque squadre molto buone".

Le parole di Iñigo Martínez: "Se qualcuno pensava che fossimo morti..."
Il difensore Iñigo Martínez, ai microfoni di DAZN ha ribadito che il Barcellona è più che mai vivo: "Dovevamo vincere per restare in campionato e fare pressione. Stiamo andando bene e il risultato è perfetto per noi perché ci sentiamo molto bene. La squadra è riuscita a soffrire con un giocatore in meno, abbiamo segnato un altro gol... una partita brillante. Questa è la strada da seguire.

Stiamo andando bene. Se restiamo fiduciosi e fermi dietro, sappiamo tutti di cosa sono capaci i nostri attaccanti in prima linea. Creano molto. Con un giocatore in meno siamo anche in grado di sapere come prendere la palla e creare occasioni. Non importa se durante la settimana abbiamo delle pause o meno. La squadra è molto fiduciosa. La squadra ha margini di miglioramento e se qualcuno pensava che fossimo morti, siamo ancora molto vivi. Questa è la strada che dobbiamo seguire".