Suning bancarotta, ecco perché Zhang non poteva ripagare Oaktree (mancano oltre 100 milioni)
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La notizia delle tre holding della famiglia Zhang che dichiarano bancarotta è solamente l'ultima delle situazioni spinose per i vecchi proprietari dell'Inter. Perché è evidente che dal Covid in poi ci sia stata una spirale negativa verso la Cina e, in particolare, Suning. Bisogna fare dei distinguo: rispetto ai Thohir e a Yonghong Li, gli Zhang hanno pompato circa 900 milioni nelle casse dell'Inter, percependone di fatto solo i 275 milioni del bond 2021.
Quindi hanno speso davvero molto, ma la chiusura dei negozi fisici e l'arrivo del Covid hanno messo in ginocchio completamente la loro economia, colpita poi dal fallimento di Evegrande a inizio 2024. Probabilmente è stato il colpo di grazia definitivo, anche se era molto improbabile che gli Zhang potessero tenersi l'Inter.
Questione di soldi.
Partiamo da un assunto: le perdite al 30 giugno 2020 e al 30 giugno 2021, per circa 340 milioni, sono state posticipate dalla famiglia Zhang grazie alle leggi del governo in merito. Così si è potuta tenere l'Inter, altrimenti il rischio era quello di un fallimento a meno che non la rilevasse qualcun altro. Per la liquidità operativa c'è stato poi il bond sottoscritto con Oaktree nel 2021 che, di fatto, ha messo in tranquillità le casse. Ma anche quelle di Zhang che nel corso dei due anni - 2022 e 2023 - hanno immesso rispettivamente 75 e 51 milioni di euro. Per arrivare ai 275 del bond ne mancano ancora più di un centinaio. Quelli che sono rimasti a disposizione della famiglia e che, visto il monte debitorio, non avrebbe mai potuto guadagnare con l'Inter.
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