Milan fuori dalla Champions. Chi è il colpevole? Il pensiero degli opinionisti
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Tempo di processi in casa Milan dopo l'eliminazione dalla Champions League per mano del Feyenoord, con Theo Hernandez, ma non solo sul banco degli imputati. Ma chi è il vero colpevole della disfatta europea dei rossoneri?
Stefano Impallomeni: "Il calcio è spietato in alcuni momenti. Il Milan ha giocato bene nel primo tempo, poi è successo quello che è successo con Theo. È stata una leggerezza il primo giallo. E Conceicao è colpevole, perché ha visto quel primo cartellino e doveva fiutare che qualcosa non andava. Ibrahimovic poi era un valore aggiunto nello spogliatoio, però è un'arma a doppio taglio. È in un percorso nuovo da dirigente, mi sembra che ragioni ancora da calciatore però e c'è questo culto della personalità evidente e sta trasferendo tutti i vizi di una personalità non replicabile agli altri".
Luigi Foscale: "Non parlerei di disfatta, si è usciti dalla Champions ma è anche vero che nella stagione Conceicao e il Milan hanno già vinto un trofeo. Così come non parlerei di disfatta manageriale, perché sono stati comprati Gimenez e Walker che sono ottimi elementi. L'uscita dalla Champions dispiace, ma sono cose che possono succedere. Un'uscita dovuta a errori dei singoli, a partire da Zagabria. Non parlerei però di disfatta".
Andrea Saronni: "Se serve un nome e un cognome su cui puntare il dito dico Theo Hernandez. Conceicao però ieri sera ci ha messo del suo, a Zagabria e Rotterdam ci hanno messo del loro altri. Ma non confondiamo errori tecnici gravi come Gabbia e Maignan con il tipo di errore di ieri sera. Quella è follia, di uno che non è nuovo a queste cose. Abbiamo visto tutto l'anno Hernandez svagato, deconcentrato, decisamente al di sotto del suo potenziale. La responsabilità è sempre individuale, poi chiaramente è la punta dell'iceberg di una difficoltà evidente di gestione dello spogliatoio che questa società e i vari tecnici stanno avendo".
Sauro Fattori: "Theo Hernandez viene attaccato sulla simulazione ma andrebbe attaccato sulla prima ammonizione, lì è da fuori di testa. La simulazione ci può stare, ma non quello successo prima. Dopo quel gesto però non lo avrei richiamato in panchina, tu speri nell'intelligenza del giocatore e non che prenda un altro giallo. Conceicao ha una gestione che non capisco, doveva pensare a quello che poteva succedere e non solo vivere sul momento. Ha fatto confusione".
Alessandro Iori: "Io andrei in panchina, perché le scelte di Conceicao, che ha rivendicato nel post-gara, sono state decisive. Il Milan ha pensato che la situazione fosse semplice da risolvere, ha lasciato per strada troppe occasioni. E la gestione dell'inferiorità numerica non mi ha convinto".
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