Gabbia è l'unico superstite italiano del Milan degli stranieri: poco spazio con Conceicao

"Il Milan lo ha rinnovato qualche mese fa, ma essendo italiano deve sempre convincere gli allenatori mentre gli altri arrivano e gli danno la maglia, dovrebbe avere un po' di considerazione in più: ha dimostrato di essere da Milan e di avere gli atteggiamenti da giocatore da Milan". Tullio Tinti, agente di Matteo Gabbia, ha commentato così le (continue) esclusioni dall'undici titolare. Con Fonseca aveva trovato una buona continuità di rendimento, mentre con Conceicao è finito ripetutamente in panchina. Dalla Supercoppa Italiana, solo otto minuti con la Juventus e zero con l'Inter, alle ultime cinque di campionato, dove è rimasto seduto per tre, così come in Coppa Italia, oltre ai playoff di Champions con il Feyenoord.
Eppure anche nella scorsa stagione il rendimento di Gabbia era cresciuto esponenzialmente. Il derby vinto a settembre porta la sua (unica) firma, ed è stato quasi un talismano per Fonseca che, con lui in campo, aveva perso solo una partita: quella contro l'Atalanta dell'andata, con sfogo annesso verso l'arbitro per un fallo su Theo Hernandez.
Così invece Gabbia ha fatto il salto all'indietro. Giocando sì e no, in un Milan completamente straniero: contro la Lazio era l'unico italiano in campo, mentre con il Bologna quattordici giocatori su quattordici impiegati erano stranieri.
Questo il ruolino senza Gabbia
8 vittorie (di cui una in Supercoppa, due in Coppa Italia)
5 pari
5 sconfitta
Media punti: 1,61
Con Gabbia
12 vittorie
4 pareggi
7 sconfitte
Media punti: 1,73
