Pierfilippo Capello (Deloitte): "La FIFA ha deciso di cambiare il lavoro degli agenti"
"Il calcio negli ultimi 25 anni è cambiato 4-5 volte, come industria, come fondamenti e come principi. Ma, ameno secondo una certa narrazione, gli agenti lavorano esattamente come prima".
A sostenerlo è Pierfilippo Capello, Head of Sport di Deloitte Legal, che spiega come la situazione cambierà con il nuovo regolamento FIFA.
I procuratori potranno prendere una percentuale variabile dal 5 al 3% (all'aumentare dello stipendio) dal calciatore, stessa situazione se avranno mandato dalla società che compra, il 10% invece dal club che vende. Non potranno, come ora, rappresentare tutte e tre le parti in gioco, si potrà cumulare solo la percentuale del club acquirente e quella del calciatore, se ne sei il rappresentante.
Ma un agente medio piccolo non rischia di scomparire?
"Uno degli scopi della riforma è quello di spingere gli agenti a modificare il modo in cui vedono la propria attività. Per esempio, uno degli scopi dichiarati di questa riforma è quello di fare in modo che gli agenti siano pagati dai calciatori che assistono, e non dalle società. Per come funzionano le cose oggi, non è sempre così ".
Sono i club a pagare gli agenti dei giocatori
"Sì, talvolta in maniera palese e - fino all’entrata in vigore della riforma - lecita, altre volte questo è avvenuto con escamotages che si pongono in un’aera più o meno grigia delle norme. Con le nuove regole questo non sarà più possibile, ma per generazioni i calciatori hanno detto agli agenti: "Io non ti pago, tanto prendi i soldi dai club". Questo cambierà, il nuovo regolamento infatti obbliga il giocatore – e solo lui - a pagare il suo agente. Dobbiamo tenere anche presente che questo è un regolamento "de iure condendo", perchè sicuramente ci saranno piccole o grandi cose che saranno modificate e integrate. Il principio, però, è chiaro: il regolatore vuole cambiare il modo di lavorare degli agenti, sia definendo in maniera precisa nell’interesse di chi lavorano, sia portandoli ad aggiungere nuovi servizi alle loro attività".
Però le grandi commissioni...
"…sono quelle che finiscono sui giornali. Però per ogni operazione da prima pagina ce ne sono centinaia più piccole, ma non è detto che un agente che prende una commissione piccola abbia lavorato meno, o con meno impegno, di uno che riceve un compenso milionario".
In molti pensano che il nuovo regolamento sarà sospeso.
"Intanto parte del regolamento è già in vigore, il resto lo sarà a ottobre 2023. So che molti agenti, in estate, cercheranno di farsi firmare più mandati possibile da club e calciatori, perché il regolamento prevede che tutti i mandati in vigore prima dell’entrata in vigore delle nuove norme sui limiti alle commissioni resteranno validi fino alla scadenza, pensando “oggi mi faccio una riserva di 5-10-50 mandati di società e giocatori, così avrò poi fino a 24 mesi - quanto dura una procura al massimo - in cui capiremo cosa succede, se ci saranno modifiche, integrazioni…”. Anche se è certamente possibile che il nuovo regolamento sia integrato e modificato, la mia sensazione è che la FIFA ha imboccato una strada molto chiara: il modo in cui i procuratori lavorano dovrà cambiare".
A questo punto un agente non potrà collaborare con una società?
"Non credo che succederà; piuttosto, potrebbe diventare sempre più comune che un club abbia solo poche figure di riferimento tra gli agenti, soggetti che avranno un rapporto particolare, o perché no, quasi esclusivo, con il club. Allo stesso modo, alcune proprietà potranno dire: “non vogliamo avere mandati con 10 agenti, ma l’esclusiva di uno che lavora solo per noi a livello internazionale”. Questo potrebbe essere uno sviluppo, tenendo presente che c’è da considerare tutta la normativa sul conflitto di interesse, ma in teoria non è impossibile. Ma sono solo speculazioni, che poi dovranno superare il test della pratica. In realtà, già adesso alcuni club hanno alcuni agenti di riferimento, perché sanno come lavorano queste persone, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello che possiamo chiamare amministrativo e formale".
Sì, però il procuratore bravo, come un commerciale, è bravo se vende. Perché se rappresenta gli interessi del calciatore non può incassare il 10%?
"Secondo il nuovo regolamento il principio alla base del rapporto tra agente e calciatore è – e dovrà restare - molto chiaro: se tu rappresenti il giocatore, devi perseguire solo i suoi interessi suoi, non anche quelle dei club. Potremmo dire che, in un certo senso, il nuovo regolamento spinge verso una progressiva separazione di carriere fra la figura del procuratore di calciatori e quella dell’intermediario".
Bene, ma se dovessi dire a un agente amico di prendere il mandato di chi vende per me?
"Sarebbe una simulazione, diretta al fine di eludere una norma. Per capirci: se tu chiami un agente amico a cui fai prendere il mandato del club che vende, mettendoti poi d'accordo per avere una sorta di “retrocessione” da questo agente che ti darà poi una quota di quanto da lui incassato, questa è simulazione. Perché in realtà il vero beneficiario del rapporto sei tu e, solo al fine di aggirare la norma, stai costruendo diversi rapporti in cui l'unico scopo è quello di percepire delle somme a cui non avresti diritto. E in ogni caso, il regolamento definisce in maniera chiara chi sono e cosa non possono fare i “connected agents”…".
Sì, ma poi come fanno a scoprirlo?
"Questa è un'altra questione. La FIFA farà le sue verifiche, poi se qualcuno sarà così bravo da “farla franca”, ciò non vuol dire che il comportamento non sia ammesso dal nuovo regolamento".
Però non cercherò mai un'offerta al club che vende.
"Nella visione del nuovo regolamento, l’agente si troverà, per poter guadagnare di più, a dover scegliere per il suo assistito il club migliore, sia dal punto di vista economico, sia da quello tecnico. La FIFA ha deciso: il nuovo regolamento cambia l'industria, i numeri e le regole".
Però da agente eventualmente guadagni il 6% sullo stipendio, chi vende il 10%...
"Non mi posso sbilanciare su valutazioni commerciali. Il nuovo regolamento vuole togliere all’agente la possibilità di ricevere dei compensi anche da club che, ipoteticamente, non sono i migliori per il giocatore. Come ho detto, probabilmente a tendere ci sarà chi si specializza a fare l'agente e chi l'intermediario. Ci saranno agenti che diranno: "Non ho giocatori, ma prendo il telefono e mi rispondono tutti i presidenti d'Europa. Sono a cena con uno dell'Inter, del Liverpool o di un'altra squadra che cerca il centravanti o il terzino, faccio tre telefonate e posso dirti chi c'è da prendere, e chi invece deve vendere, e a che condizioni". A quel punto prenderà il mandato a vendere e guadagnerà su quello. Se davvero si verificherà questo, si andrà verso una sempre più netta divisione dei ruoli: nelle agenzie ci saranno quelli specializzati a prendere e seguire i giocatori, e altri a fare intermediazione".
Ok, ma non è una percentuale bassa per chi cura gli interessi del giocatore?
"Di nuovo, non posso entrare in valutazioni commerciali. So di simulazioni da parte degli agenti che hanno rilevato il rischio che parte di chi oggi opera nel mercato scompaia, o che, dall’altra parte, si faccia fatica più fatica a entrare nel mercato. Altre simulazioni, viceversa, prevedono che con la riforma quella degli agenti diventerà una categoria più professionale, dove chi è in grado di prendere 5-10-15 calciatori potrà crescere e crearsi un business redditizio.
Sono visioni diverse, al momento tutte e due valide perché puramente ipotetiche".
Gli agenti potranno fatturare una voce "Altri servizi" per aumentare quanto guadagnano. Quali saranno?
"Attenzione, perché – in generale - nel regolamento gli “other services” rientrano nelle “agent fees” e quindi sono limitati ai cap previsti.
Bisognerà poi vedere, nella pratica, come verrà interpretata la norma, individuando se esistono, e nel caso quali sono, gli altri servizi per cui il procuratore potrà essere pagato oltre le soglie stabilite dal regolamento. Provo a fare degli esempi: come sarebbe valutata l’attività di un agente che si occupa di trovare il trovare il fisioterapista per il giocatore? O il dentista per la moglie? La scuola per i figli? Se ti aiuto a pagare le tasse, se ti metto in contatto con un fiscalista, oppure ti trovo uno sponsor, oppure ti gestisco i canali Instagram in maniera commerciale? Il principio è già stato regolamentato, ma vedremo i giudici sportivi come decideranno nei primi casi concreti".
"Certo, i procuratori si pongono già oggi il problema: alcuni dicono di essere pronti di investire risorse negli “altri sevizi”, ma devono capire quali di questi servizi rientrano nella percentuale prevista dal regolamento, e quali no. Sono tante piccole grandi questioni che mano a mano emergeranno e saranno oggetto di chiarimenti e decisioni di tribunali e autorità sportive. Molto resterà così com’è, qualcosa probabilmente cambierà, ma il solco pare tracciato".