Calciopoli, un'altra beffa. Respinto il ricordo di Giraudo per difetto di giurisdizione
Calciopoli è una di quelle vicende che ha spaccato e continua a spaccare il calcio italiano. Negli ultimi anni, però, le prime certezze sugli eventi sono andate crepandosi e così in diversi hanno provato a ricevere giustizia. Tra questi Antonio Giraudo, ex amministratore delegato della Juventus, che era ricorso al Tar dopo essere stato radiato durante il processo sportivo di Calciopoli. Giraudo, in particolare, si chiedeva se "l’inappellabilità delle sentenze sportive (garantita da una legge dello Stato del 2003) non fosse in contrasto con quanto stabiliscono le leggi dell’Unione Europea e anche la recentissima sentenza della Corte di Giustizia Europea", come scrive Tuttosport.
L'altro ieri è arrivata la risposta che, come in casi precedenti, è una non risposta. Nella fattispecie si è visto citare un "difetto di giurisdizione" ovvero una risposta respingente che sembra dire di riprovare a un altro indirizzo. E così "nessuno entra nel merito, tutti si limitano alla forma che, per carità, nel diritto può essere sostanza, ma quando, per dieci anni, non trovi la giurisdizione giusta, un piccolo sospetto ti sovviene".