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Capitan Piccinocchi: "Alcione ottimo club, che ti grandi stimoli e grandi prospettive"

Capitan Piccinocchi: "Alcione ottimo club, che ti grandi stimoli e grandi prospettive"
Oggi alle 19:34Serie C
di Claudia Marrone
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TMW Radio / A Tutta C
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"A inizio di stagione non ci saremmo aspettati di mantenere la categoria così facilmente. Arrivati a gennaio con 32 punti, ovviamente, avremmo sperato di fare i playoff, ma purtroppo non è stato così. Siamo arrivati un po' corti a fine stagione, però penso che il bilancio dell'annata sia sicuramente positivo. Credo che questi mesi un po' più difficili ci torneranno utili nel futuro, l'anno prossimo": così, questo pomeriggio su TMW Radio nella trasmissione A Tutta C, il capitano dell'Alcione Mario Piccinocchi.

Che ha poi proseguito: "Abbiamo due presidenti molto, molto ambiziosi che ogni anno alzano la facella sia degli obiettivi che degli investimenti. Penso che il segreto di quest'anno parta da lontano. Quest'anno è stato confermato per la maggior parte il gruppo che ha fatto tanto bene in Serie D l'anno scorso, e sono stati aggiunti dei giocatori di categoria importanti. Avevamo un gruppo già collaudato, con una buona idea di gioco, con una buona idea di lavoro nel quotidiano e quindi su alcune cose abbiamo vissuto di rendita sulla base che già avevamo. Chiaro, in C il campionato penso sia sicuramente molto più tecnico, più fisico, il livello dei giovani è più alto e le partite si giocano sui dettagli: bisogna stare sempre molto concentrati e attenti. Però ti dirò che a parte 4-5 squadre che sono di una qualità superiore, il resto è un grande equilibrio".

A proposito di continuità, quanto conta riuscire sempre a mantenere una stessa direzione nel corso di tante stagioni?
"Tantissimo, e questa secondo me è stata una delle cose più importanti per poi fare quello che abbiamo fatto. Noi abbiamo sviluppato un fortissimo senso di appartenenza e di cura verso la squadra, verso la società e quello che abbiamo cercato di fare in questi anni e che speriamo di continuare a fare è cercare di creare una sorta di linea continua anche con il futuro. Ancora non so cosa faremo l'anno prossimo, ma anche da parte nostra c'è la volontà di assicurarci che i ragazzi che sono stati nostri compagni di squadra quest'anno e gli anni passati possano portare avanti un certo tipo di tradizione".

Tu hai giocato in Serie A in Svizzera, in B in Italia, poi sei ripartito con l'Alcione in D. Quanta umiltà c'è stata nel ripartire da quella categoria?
"Purtroppo dopo l'esperienza ad Ascoli in Serie B c'è stato il Covid e io sono rimasto senza squadra per sei mesi, quindi sono ripartito dal Seregno e poi ho avuto la fortuna di trovare all'Alcione delle persone che credessero ancora in me in un momento in cui anche io facevo un po' fatica, avevo perso un po' di luce. L'umiltà penso sia sempre stata una cosa mia che ho sempre portato dentro, però ho sentito un grande senso di responsabilità nel fatto che la società mettesse nelle mie mani gran parte del futuro e del presente della squadra, ho cercato in tutti i modi di ripagare la fiducia. Poi ho avuto la fortuna che sono arrivati compagni di squadra che sono diventati degli amici. In questo momento l'Alcione è un buon posto dove stare, dove potersi esprimere e incontrare un ambiente che ti dà grandi stimoli e grandi prospettive".

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