"Il mio lavoro è così difficile": Amorim si sfoga, United azzoppato e con 8 baby in panchina

È "così difficile" il lavoro di Ruben Amorim allo United. Lo ha detto lo stesso tecnico portoghese seduto sulla panchina dei Red Devils, un'ammissione braccia lungo al corpo e con sospiro malinconico a corredo dopo la sconfitta subita dal Tottenham per 1-0 ieri. Una debacle che ha lasciato la squadra di Manchester al 15° posto in Premier League, l'ottava sconfitta in 12 partite di campionato impartita da James Maddison al 13esimo minuto del match che ha scatenato invece l'euforia degli Spurs.

I Red Devils hanno nuovamente faticato, mentre mister Amorim sta affrontando una lista di infortuni variegata e di 12 giocatori, che lo ha costretto a riempire la panchina con dei giovani. Nel post-partita ai microfoni di Sky Sports UK l'ex Sporting non ha nascosto nulla sotto al tappeto: "Ho molti problemi. Il mio lavoro è così difficile, ma sono qui per continuare fino alla prossima settimana con le mie convinzioni e cercherò di vincere di nuovo".

Per riflettere al meglio la situazione surreale, in panchina per lo United ieri c'erano ben otto adolescenti e solo al primo minuto di recupero verso il tramonto della partita Amorim ha effettuato un cambio, lanciando il 17enne Chido Obi: "È la competizione più difficile del mondo", ha detto a BBC Sport. "Sto cercando di essere prudente con loro. Sentivo che la squadra stava spingendo per il gol e sentivo che non volevo cambiare, ma loro giocheranno. Sono qui per aiutare i miei giocatori. Capisco la mia situazione, il mio lavoro, sono fiducioso nel mio lavoro e voglio solo vincere le partite. La posizione in classifica è la mia preoccupazione, non sono preoccupato per me", la chiosa.