Concluso il processo d'appello Blatter e Platini, il prossimo 25 marzo la sentenza

(ANSA) - MUTTENZ, 06 MAR - Si è concluso oggi in Svizzera il processo d'appello a Michel Platini e all'ex presidente della Fifa Sepp Blatter, assolti in primo grado nel caso dei pagamenti sospetti che hanno provocato la loro esclusione dal calcio mondiale. "Ho cercato di preparare un messaggio finale, ma le mie parole erano piene di rabbia, quindi alla fine ho preferito non preparare nulla. Grazie per l'attenzione", ha detto il tre volte vincitore del Pallone d'Oro, mentre Sepp Blatter aveva appena confidato di sentirsi "come in un brutto film". Il prossimo 25 marzo, la Corte d'appello straordinaria del Tribunale penale federale di Muttenz deciderà il destino del 69enne francese e dell'88enne svizzero, che rischiano fino a cinque anni di carcere per frode. Come nel primo processo del 2022, il procuratore Thomas Hildbrand ha chiesto per entrambi una pena detentiva di 20 mesi con la condizionale, accusandoli di aver frodato la Fifa di due milioni di franchi svizzeri (1,8 milioni di euro) nel 2011 con il pretesto di un "credito inesistente" presentato da Platini.
Secondo l'accusa, il francese avrebbe "ingannato" l'amministrazione dell'organismo calcistico, con l'aiuto di Blatter, presentando una "fattura falsa" nonostante fosse già stato pagato per intero per il suo lavoro di consulente dello svizzero tra il 1998 e il 2002. Gli imputati, invece, da quando è venuta fuori la vicenda nel 2015, insistono sul fatto di aver pagato tardivamente il "saldo" del compenso pattuito nel 1998, in un momento in cui le finanze della Fifa non permettevano all'epoca di pagare a Platini il milione di franchi svizzeri all'anno che Blatter gli aveva promesso "a voce". In primo grado, i magistrati hanno ritenuto "alquanto insolito" che un compenso così alto fosse stato deciso senza alcuna traccia cartacea, senza testimoni e senza che fosse mai stato accantonato nei conti dell'organismo calcistico mondiale. Tuttavia, hanno assolto i due uomini con la motivazione che la frode non è stata "stabilita con un grado di probabilità che rasenta la certezza", sottolineando che la difesa dovrebbe beneficiare di qualsiasi dubbio. (ANSA).
