Inzaghi col suo Pisa fa visita al Brescia di Cellino: per togliersi un sassolino dalla scarpa

Un pezzo della promozione in Serie A del Pisa passerà per una piazza che Pippo Inzaghi non ha dimenticato: quella Brescia dove tre anni fa venne esonerato a sette giornate dalla fine con la squadra quinta in classifica nonostante sul suo contratto avesse fatto inserire la clausola anti licenziamento fin che fosse stato nel range delle prime otto. Un episodio impossibile da dimenticare come sottolinea Tuttosport in edicola.
“Conosceva le abitudini di Massimo Cellino e infatti la storia finì in tribunale (e pensare che con Inzaghi aveva pattuito la A in 3 anni). Come non di rado accade quando c’è di mezzo il presidente delle Rondinelle. In realtà fu il redivivo direttore sportivo Francesco Marroccu, tornato in uno dei suoi tanti dentro e fuori con Cellino, a prendersi la responsabilità di tagliarlo per cercare l’all-in con Eugenio Corini, confidando di rivivere con l’allenatore bresciano la promozione in biancoazzurro di tre anni prima. - si legge sul quotidiano - Ma quinto era e quinto rimase quel Brescia. E ai playoff, dopo aver eliminato il Perugia, l’avventura finì in semifinale con il Monza”.
Ora Inzaghi è concentrato al 100% sulla missione di riportare il Pisa in Serie A dopo 34 anni, sarebbe la sua seconda promozione dopo quella col Benevento, e una rivincita nei confronti di chi non credette in lui. Già sulla panchina della Reggina due anni fa l’ex centravanti vinse al Rigamonti (2-0 il finale per i calabresi) e ora si punta al bis per tenere, nella peggiore delle ipotesi, lo Spezia a -7 e fare un altro passo verso l’obiettivo. I nerazzurri fra l’altro scenderanno in campo sapendo già il risultato della squadra di D’Angelo impegnata a Frosinone all’ora di pranzo e c’è già chi pensa al primo maggio come possibile giorno per festeggiare, in casa, la promozione. Inzaghi no, resta concentrato una gara alla volta seguendo la sua filosofia di un passo alla volta.
