Cesena, ecco Saric: "Ho voluto fortemente tornare qui, sono a disposizione"

È stata la sala stampa dell’Orogel Stadium Dino Manuzzi ad ospitare la conferenza di presentazione di Dario Saric. A fare gli onori di casa è stato il Direttore dell'Area Sportiva del Cesena FC Fabio Artico, che ha dichiarato: “Dario Saric arriva in prestito dal Palermo FC con diritto di riscatto da parte del Cesena ed è un ragazzo che conosce già la realtà bianconera avendoci passato un anno da ragazzo. Si tratta di un giocatore che ha fatto più o meno 200 partite nei professionisti, di cui quasi 150 in Serie B tra Carpi, Ascoli, Palermo, con anche un’esperienza nell‘Antalyaspor nella Serie A turca. È un giocatore che per caratteristiche ci mancava, ha grande duttilità, forza ed esplosività, ha voluto fortemente venire a Cesena e questo è stato uno dei motivi per cui abbiamo poi concluso il suo arrivo qui.”

Dopo l’introduzione del direttore Artico, ha preso la parola Dario Saric per rispondere alle domande dei giornalisti presenti: “La realtà di Cesena la conosco bene perché da piccolo quando ero qua venivo a vedere le partite e ho tanti bei ricordi. Ho voluto fortemente tornare in questa piazza, perché c’è un progetto serio, con una proprietà importante che guarda al futuro e per me si tratta di una grande occasione per rimettermi in gioco.”

“Mi ritengo un giocatore che ha forza, nella gamba, nell’esplosività e nella corsa, ed il ruolo di mezzala è quello più preciso per le mie caratteristiche. Confrontandomi con il mister abbiamo capito che posso essere sia una mezzala di inserimento che di impostazione. La mia duttilità sta anche in questo: nel momento del bisogno ho fatto tutti i ruoli, compreso il mediano ad Ascoli, per cui io sono sempre a disposizione, dipende sempre dalle esigenze della squadra.”

“Ricordi della mia precedente esperienza a Cesena ne ho tanti, a partire dal fatto che giocavo le partite a Villa Silvia, proprio dove oggi si trova il centro sportivo in cui ci alleniamo. Poi ci sono le persone che ho conosciuto in quegli anni lì, come Netzer che guidava i nostri pulmini e Debora che gestisce la lavanderia, ed è un piacere oggi ritrovare tutte queste persone.”

“Sono nato e cresciuto in Italia, a Ferrara, i miei genitori sono bosniaci e si trovavano qui, perché erano scappati dalla guerra nella ex Jugoslavia. La mia storia è quella di una famiglia in difficoltà, che in qualche maniera è riuscita a venirne fuori. L’esperienza in Turchia è stata un capitolo bellissimo della mia carriera, anche perché mi ha permesso di tornare a giocare in nazionale e questo significa molto per me: anche se non sono nato in Bosnia, lì ho delle radici molto importanti ed un legame molto importante con quella terra, avendo tutta la famiglia che vive là. Inoltre, nella stagione in Turchia ha avuto la possibilità di giocare contro squadre che fanno la Champions League e l’Europa League e di affrontare giocatori che fino a poco tempo prima non avrei mai pensato di incontrare, è un campionato importante ed in continua evoluzione.”