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Torino, Biraghi: "Ora il prossimo step: vincere le partite che devi portare a casa"

Torino, Biraghi: "Ora il prossimo step: vincere le partite che devi portare a casa"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 6 aprile 2025, 18:25Serie A
di Emanuele Pastorella
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18.10 - Dopo il pareggio contro il Verona per 1-1 è intervenuto in conferenza stampa Cristiano Biraghi. Queste le dichiarazioni del laterale del Torino raccolte da Tuttomercatoweb:

C'è rammarico per questo primo tempo?
"Non abbiamo avuto l'approccio delle ultime partite, che era sempre stato positivo. Ma non è nemmeno l'approccio, che intendo i primi 10-15 minuti, è stato tutto il primo tempo: non l'abbiamo interpretata come avremmo dovuto, serviva più ritmo. Ci aspettavamo un Verona più aggressivo, l'hanno preparata bene e a noi è mancata velocità del pallone e ritmo. Poi nel secondo tempo abbiamo velocizzato il ritmo e trovato più soluzioni. C'è rammarico perché abbiamo perso 45 minuti. Se siamo decimi c'è qualche lacuna, ma nel ritorno siamo sesti e ci sono stati miglioramenti. Se vogliamo competere, dobbiamo migliorare il palleggio. Ora abbiamo tempo per lavorare, non vedo preoccupazioni e sono contento. Volevamo un risultato diverso, ma ragionando a mente lucida abbiamo perso una volta nelle ultime 14 con un errore mio. Altrimenti non perdi nemmeno quella...Ora lo step è che in gare come oggi, per competere per altri livelli, devi vincere. A Firenze si è fatto lo step di vincere le partite che devi vincere"

Il Toro non segna su punizione da anni: vi allenate al Filadelfia? E sulla punizione di Coco...
"E' una caratteristica di Coco, era una posizione a lui congeniale. Non ha bisogno di consigli, anche perché non calcio come lui...Gli ho solo detto di aspettare perché Montipò pensava che calciassi io. Mi piace il calcio di Coco, è un calcio bello e difficile perché se la prendi male finisce come oggi..."

Ma perché non ha calciato lei da lì?
"Per me era un po' lontano...Siamo una squadra, nessuno decide chi deve tirare: ho visto che Coco era deciso, era convinto ed era la sua posizione. Ma dalla mia posizione state tranquilli che calcio io (ride, ndr)"

Come mai faticate contro le squadre che si chiudono?
"Vorrei analizzare questa gara prima di dare una risposta. E' la prima volta che una squadra ci aspetta così tanto: da quando ci sono io, tutte le squadre facevano pressione. Visto dal campo, eravamo lenti ed era più veloce la corsa di un giocatore del Verona rispetto al pallone. E così non trovi spazio. Nella ripresa abbiamo trovato più combinazioni veloci, creando di più. E' stato quello il problema: ritmo non di gamba, ma di gioco. Zanetti prepara bene le gare, sanno ciò che vogliono e hanno fatto risultati nelle ultime gare. Oggi c'è colpa nostra, ma anche meriti loro: non abbiamo giocato 11 contro 0"

E' un candidato dal dischetto?
"Tutto ciò che posso dare, lo faccio. C'è un rigorista, non è un errore che cambia le cose. Adams è abituato a fare gol, non è uno che davanti alla porta si intimorisce...Se se la sente, è giusto che tiri lui anche il prossimo: ha carattere, sono certo che il prossimo farà gol"

C'era una bella cornice di pubblico: che differenze ci sono tra Toro e Fiorentina sugli spalti?
"Sapevamo da metà settimana che la risposta era stata ottima. E' anche per questo che siamo rammaricato, lo avevamo detto in spogliatoio: 'Siamo decimi, ma c'è entusiasmo'. Non ci siamo messi pressioni, anzi sono altro nella vita, ma ci abbiamo pensato allo stadio pieno nonostante non giocassimo per obiettivi importanti. Non faccio paragoni tra Torino e Firenze, ma vedo una cosa in comune: a Firenze abbiamo fatto bene dopo anni negativi quando c'era passione e coesione tra pubblico e squadra, che era mancata per risultati negativi. Poi c'è stata una fiammella ed è cambiato. Oggi ci dispiace non aver ripagato questa affluenza, ma sono certo che i tifosi ci daranno supporto e noi li ripagheremo. Per fare grandi cose, serve grande unione tra tutti, dal presidente al magazziniere a voi. L'ho vissuto a Firenze, senza coesione non si fa nulla. Poi dove si arriva, chi lo sa...Non è scaricare responsabilità, siamo noi che scendiamo in campo. Sto dicendo che, per un giocatore, nelle piazze come Torino con il pubblico caloroso, ho sempre reso di più. Piuttosto che andare in una piazza piatta, smetto..."

Ore 18.25 - Termina la conferenza stampa di Biraghi

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