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Mbappé sei anni dopo Cristiano Ronaldo. La Juventus ha iniziato così il declino

Mbappé sei anni dopo Cristiano Ronaldo. La Juventus ha iniziato così il declinoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 16 luglio 2024, 13:36Serie A
di Andrea Losapio

Oggi c'è stata la la presentazione di Kylian Mbappé nel suo nuovo stadio, il Bernabeu. Un evento vero e proprio con ottantacinque mila persone sognanti sugli spalti. Difficile pensare come il club che ha vinto due delle ultime tre Champions possa migliorare con un'altra stella straordinaria del firmamento calcistico, probabilmente la più brillante dall'alto dei suoi 26 anni.

Mbappé sei anni fa diventava Campione del Mondo in Russia. E il sedici luglio di sei anni fa, era martedì, la Juventus presentava Cristiano Ronaldo. A Torino l'eccitazione era palpabile, sebbene i tifosi vennero salutati a margine delle visite mediche al J-Medical durante la mattinata, salvo poi trasferirsi alla Continassa per conoscere la squadra e ritornare infine allo Stadium per la conferenza stampa. Insomma, non un bagno di folla alla Maradona (o alla Mbappé, appunto), ma era il colpo dell'estate. Forse del secolo per la Juventus.

A sei anni di distanza si può dire che sia stata un'arma a doppio taglio. Cristiano Ronaldo non ha portato la Champions a Torino, sebbene fosse tutto quello che chiedevano i tifosi (e la dirigenza). Le sue prestazioni sono state oggetto di critica, nonostante numeri straordinari: 101 gol in 134 partite, tutto questo da ultra trentenne. Ed è stato un casus belli fra Marotta e Agnelli: il primo era contrario all'arrivo di Ronaldo, ovviamente non per questioni tecniche ma economiche, per Agnelli era il modo di avvicinarsi a suo zio, quello che prendeva l'elicottero per andare alle feste mondane ed è un'icona - anche attualmente - dello stile Juventus. Propedeutico per l'addio di qualche mese dopo e il passaggio all'Inter dell'attuale presidente.

La realtà è che l'arrivo di Ronaldo è stato l'inizio del declino per la Juventus. Un vero paradosso. Reduce da sette Scudetti consecutivi, la Juve ha dominato per un altro anno, ma è uscita contro una squadra (molto) inferiore in Champions, come l'Ajax. A quel punto era normale cambiare Massimiliano Allegri, puntando su Maurizio Sarri (un ripiego, il sogno era Guardiola). Un amore mai nato, quello fra il tecnico e il portoghese, probabilmente ingombrante nella sua posizione, che però porta al nono tricolore in nove anni

Il Coronavirus toglie risorse economiche alla Juventus, non solo dal punto di vista degli incassi al botteghino, ma pure per le plusvalenze. La realtà - ed è ben documentata dai bilanci - è che la Juve prima di Ronaldo era sostenibile. Vendeva Pogba e prendeva Higuain, ma c'era una ratio ben chiara dietro tutto questo. Dopo, evidentemente, no. Probabilmente Ronaldo doveva essere il volano per far diventare il brand Juventus come uno dei primi al Mondo, non solo dal punto di vista calcistico, come lo è il Real Madrid. È arrivato il Covid, inaspettato, a sparigliare le carte. La Juventus si è ritrovata vittima di se stessa, con stipendi da urlo per almeno 20 giocatori della rosa e una insostenibilità economica di fondo che fa sentire l'onda lunga anche oggi.

Ronaldo doveva essere il boom per il fatturato della Juventus. È stata un'implosione soprattutto sul conto economico aggregato. È stato fare il passo più lungo della gamba: se sei uno sceicco e sai bene cosa stai facendo - cioè ipotecare una parte dei tuoi possedimenti per la gloria sportiva - allora va bene. Incredibilmente, nonostante numeri pazzeschi, Cristiano Ronaldo è stato l'inizio del declino di questi ultimi anni.

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