Le troppe esagerazioni di Ibrahimovic e due big che fanno flop. Il Milan è davvero in crisi?

Stelle e stalle. Il Milan è passato da tanti ottimi pensieri dopo i colpi arrivati al pessimismo cosmico di queste ore. Paulo Fonseca è nel mirino della piazza, c'è già chi dice che possa rischiare il posto. La dirigenza e la proprietà chiaramente non sono neanche sfiorate da un simile pensiero ma un solo punto nelle prime due giornate, contro Torino e Parma, è un bottino misero per chi deve puntare gioco forza al massimo, ovvero allo Scudetto. Non partiva così male, il Diavolo, dal 2019 con Stefamno Pioli e prima ancora con Massimiliano Allegri ma l'impressione che c'è è che la rivoluzione e l'iniezione d'entusiasmo apportate dal nuovo ciclo abbiano fatto finora un enorme buco nell'acqua.

I big non trascinano
Rafael Leao galleggia tra un clamoroso e pesantissimo 4 a qualche sufficienza. Un assist, i tifosi zittiti, troppo poco per un giocatore che (aveva) 175 milioni di euro di clausola e che sogna una grande come il Barcellona. Poco e pochissimo, è sembrato in confusione tattica e con pochissima personalità per trascinare i compagni. Male anche Theo Hernandez, presente (in negativo) in entrambe le reti del Parma. "Svogliato, atteggiamento grave, sembra disinteressato, censurabile", alcuni dei pesantissimi giudizi di ieri.

Come ripartire?
Non col mercato, a meno che non parta un giocatore le liste sono chiuse. Uscirà Yacine Adli e/o Ismael Bennacer e arriverà un rinforzo a centrocampo. Non davanti, nonostante finora abbia deluso l'approccio di Luka Jovic e Alvaro Morata sembri non avere un sostituto all'altezza del ruolo e delle ambizioni. Il Milan dovrà fare quadrato. Zlatan Ibrahimovic dovrà 'smetterla' di fare l'Ibra, con frasi con 'il mercato chiude quando lo dico io' ma esser epiù pratico e pragmatico. Servono decisioni, non slogan. Una è stata presa, forte, con Fonseca in panchina. Dimostri con coraggio che è stata la scelta giusta, sostenendolo ancora una volta.