Giuseppe Signori, dieci anni alla ricerca dell'assoluzione. Poi arrivata con formula piena
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Nel 2011 parte lo scandalo Calcioscommesse. Fra gli arrestati c'è anche Giuseppe Signori, ex attaccante di Foggia, Bologna e soprattutto Lazio, arrivando fino alla finale mondiale degli Stati Uniti 1994. Dodici giorni ai domiciliari, in casa, poi l'interrogatorio di garanzia davanti al Giudice che dura 48 minuti, con il pubblico ministero che se ne va dopo pochissimo. La sua battaglia dura dieci anni e ne esce non grazie alla prescrizione, ma con un'assoluzione piena perché il fatto non sussiste.
Dirà, qualche tempo dopo. "Sono riemerso da una situazione molto delicata e pesante, mi sono tolto un macigno dopo 10 anni di sofferenza, insieme al mio avvocato siamo riusciti a vincere questa faticosa battaglia per arrivare alla verità. Non mi è mai piaciuto rimanere nel grigiore, neanche quando giocavo, figuriamoci a livello umano. Ho rifiutato sia patteggiamento che prescrizione, sono andato fino in fondo e i fatti mi hanno dato ragione. Ovvio che nessuno potrà restituirmi questi 10 lunghissimi anni. Ho affrontato un processo lunghissimo ma oggi sorrido, anche se non sto ancora benissimo. Sto meglio, mi sono tolto una grossa responsabilità con i miei figli".
285 gol in 650 partite, più ventotto presenze in Nazionale, arrivando davvero a un passo dal vincere il Mondiale. Oggi Giuseppe Signori compie 57 anni.
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