La Palestina chiede alla FIFA di sanzionare Israele per la violazione dei diritti umani
La Federazione calcistica palestinese ha presentato una richiesta ufficiale alla FIFA per inserire un punto all'ordine del giorno del prossimo Congresso FIFA, che si terrà a Bangkok-Thailandia il 17 maggio.
La proposta, avallata da sei federazioni aderenti, la Federazione Internazionale Calcistica, quale organizzazione internazionale incaricata di organizzare e amministrare il calcio, esige di rispettare i propri obblighi internazionali nei confronti dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, come chiaramente dichiarato in più di una clausola del suo sistema fondamentale, prendendo posizione contro le gravi violazioni dei diritti umani, e per il diritto umanitario internazionale che Israele sta compiendo nella guerra di sterminio che sta facendo al nostro popolo palestinese; e la complicità che la Federazione calcistica israeliana pratica continuando a includere squadre di calcio negli insediamenti illegali degli occupati Territori palestinesi nella Lega Nazionale Israeliana.
La proposta della Federazione calcistica palestinese, presentata l'11 marzo, sotto la costituzione della FIFA - che conferisce alle federazioni membri il diritto di proporre punti all'ordine del giorno del Congresso - chiede quanto segue:
1- Prendere sanzioni immediate e appropriate contro le squadre israeliane, comprese le squadre nazionali e i club, in risposta a violazioni senza precedenti dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale commesse dall'occupazione israeliana in Palestina, in particolare a Gaza.
2- Affrontare senza indugio le continue violazioni dei regolamenti FIFA da parte della Federazione calcistica israeliana, che si manifesta nell'inserimento di squadre di calcio negli insediamenti situati sul territorio di un'altra federazione, la Federazione palestinese, nella Lega israeliana.
3- Affrontare il ripetuto fallimento della Federazione calcistica israeliana di intraprendere azioni decisive contro la discriminazione e il razzismo all'interno delle regioni del suo stato.