Jorge Jesus vicino al Brasile: CBF pronta a pagare la multa per liberarlo dall'Al-Hilal?

Niente Ancelotti? Jorge Jesus è sempre più vicino alla nazionale brasiliana, tanto che la CBF, la federazione calcistica verdeoro, sarebbe pronta a pagare una clausola posta nel contratto del tecnico che attualmente allena l'Al-Hilal, club della Saudi Pro League in Arabia Saudita. Lo riporta il portale UOL spiegando che la Federazione conta di averlo alla guida della squadra già per il prossimo maggio.
"La Confederazione calcistica brasiliana è pronta a sborsare circa 2,5 milioni di euro per ingaggiare l'allenatore", si legge. È questo dunque l'importo della sanzione da pagare in caso di recesso anticipato del contratto per il tecnico portoghese.
Il valore è proporzionale ed equivale al tempo di impegno rimanente. Il calcolo si basa su quanto il club ti paga annualmente all'allenatore. Se lascerà prima di giugno, Jorge Jesus non guiderà la squadra al prossimo Mondiale per Club.
Le parole di Jesus: "Nessun problema con Neymar"
A fine marzo lo stesso allenatore ha parlato in una intervista rilasciata allo stesso portale 'UOL', dove al tempo aveva garantito di non essere ancora stato contattato da nessuno della federazione verrdeoro: "Nessuno mi ha parlato almeno fino ad oggi" - ha spiegato, per poi spiegare di non aver alcuna controversia in atto con Neymar: ". Non ho alcun problema con Neymar, ma nessun club o nazionale può dipendere dai giocatori", ha spiegato.
Come mai questa smentita su Neymar? Bisogna ricordare che il fantasista attualmente al Santos, ha deciso di tornare in Patria proprio a causa del rapporto deteriorato con Jorge Jesus. E di recente proprio Neymar ha dichiarato: "Non ho i 90 minuti perché sono stato infortunato per molto tempo, un infortunio grave; poi sono tornato e mi sono infortunato di nuovo. Mi allenavo, ma avevo bisogno di giocare, di sentirmi felice. Sono rimasto molto deluso da ciò che ha detto Jorge Jesus, quando ha detto che non ero allo stesso livello dei compagni di squadra".
Ha aggiunto: "In allenamento era completamente diverso, ho dimostrato di essere in forma per giocare, proprio come gli altri giocatori. Non mi piace parlarne, creare polemiche, ma è la realtà. Sapevo che avrei potuto dimostrare che sbagliava. Il campo parla ed è l'unico posto in cui posso difendermi da tutte le critiche, da tutto ciò che la gente pensa di me".
