Lucchese, Gorgone: "Pagarci non è cortesia, ma un dovere. Senza penalità saremmo salvi"

"I ragazzi hanno fatto un'altra gara eccezionale, contro una squadra forte che merita la posizione di classifica che ha, ho una grande stima dell'amico Stellone, e gli auguro il meglio. Ma noi continuiamo ad alimentare una speranza, e non permetterò mai a nessuno di togliercela": dopo la vittoria sulla Vis Pesaro, nella conferenza stampa post gara, esordisce così il tecnico della Lucchese Giorgio Gorgone.
Che non ha neppure il tempo di elogiare quanto stanno facendo i suoi, perché il discorso si sposta immediatamente alle questioni societarie e agli stipendi non ancora arrivati, al netto del quarto passaggio di quote del club: "D'Andrea ha detto che è pronto a dimettersi se non saranno pagati gli stipendi, ma dall'arrivo della nuova proprietà sono passati però 17 giorni... e ora non esiste più 'domani'. Io non faccio più nomi, non mi interessa, ma stiano attenti, che se pensano di fare la quinta cessione si sbagliano: ora è tutto nelle mani di un tribunale, e siccome so che c'è gente seria, ben vengano queste persone, chi prende in giro deve essere allontanato, perché siamo diventati una barzelletta. Qui non abbiamo tutele, ma guardate, dico che chi ci deve pagare non è un cialtrone, ha avuto problemi tecnici per i bonifici, e benissimo... ma allora stiano a casa, perché qui siamo in autogestione da febbraio, non abbiamo un euro e dei ragazzi nemmeno riescono a pagare l'affitto. E se ora mi vogliono cacciare facciano pure, mi dicono che contesto la proprietà, ma chi è la proprietà? E certe cose non dovrebbero neppure essere permesse, è vergognoso tutto ciò, visto che poi - se pagassero - farebbero per altro solo il loro dovere. I controlli, dove sono?".
Prosegue poi: "Catanese si è rotto i legamenti per giocare, Tumbarello fa continuamente terapie, e non voglio farli passare per i piccoli fiammiferai, questa situazione non ci ha creato più libertà di testa, perché avvengono cali nervosi mostruosi. Guardate a esempio il Foggia, quattro gare quattro sconfitte. E noi qui cosa dovremmo aspettare? Il 16? Ripeto, se pagano fanno solo il loro dovere. Anche perché senza penalità saremmo salvi aritmicamente".
Conclude poi: "Avessi potuto, credetemi, l'avrei comprata io la Lucchese, ma non posso. Però almeno ci sarebbe stata serietà. Perché pagare non è una cortesia, ma un dovere".
