Volpi: "Un giocatore come Yamal nasce una volta ogni 50 anni, come Totti e Del Piero"
Si parla tanto dei giovani italiani e del "serbatoio vuoto" da parte del movimento calcio tricolore da quando l'Italia è stata eliminata dalla Svizzera agli ottavi di finale degli Europei. Senza mai convincere più di tanto per gioco espresso ed emozione infusa ai tifosi. Sulla delicata tematica Sergio Volpi, ex centrocampista della Sampdoria che ha avuto modo di indossare la maglia della Nazionale, ne ha parlato così ai microfoni di Gazzetta.it in occasione del raduno 'Operazione Nostalgia' di Novara.
"Io credo che quando si vuole raggiungere certi obiettivi bisogna metterci la voglia, la passione, la volontà di soffrire e di voler cercare di raggiungere l'obiettivo. Io ho fatto una carriera, dal mio punto di vista, importante e quindi sono contento di quello che ho fatto. Il sogno di vestire la maglia azzurra, ho avuto la fortuna di realizzarlo e sono soddisfatto di quello che ho fatto".
Sulla pazienza da mantenere per assistere ai frutti del lavoro: "Nella vita difficile che tutto arrivi subito. A meno che tu sia un predestinato, un giocatore come il ragazzino della Spagna che ha 16-17 anni (Lamine Yamal, ndr), titolare agli Europei. Quelle però sono doti naturali che madre natura gli ha dato. Non tutti hanno la fortuna di avere le doti di questo ragazzo, o di tanti altri. Dei Totti o Del Piero, sono giocatori che nascono una volta ogni 50 anni. Io ho avuto altre doti, ho dovuto fare dei sacrifici per arrivare. Ma sono stato felicissimo di averli fatti e di aver fatto la carriera che ho fatto", la chiosa.