Perché il Manchester City ha fatto spese folli durante il calciomercato di gennaio
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Il Manchester City ha fatto un mercato incredibile a gennaio. Faraonico. Esagerato. Ha speso 218 milioni di euro per quattro giocatori in rosa e altri 6 per un ragazzo prestato. Ricapitoliamolo nei singoli e nelle spese: in attacco, per alternarsi con Erling Haaland, e per colmare un vuoto lasciato dall'addio di Julian Alvarez, è arrivato Omar Marmoush dall'Eintracht Francoforte per 80 milioni di euro, per aggiungere soluzioni offensive al reparto d'attacco. Sullo scadere della sessione di gennaio, Nico Gonzalez. Acquistato dal Porto per circa 50 milioni di sterline (circa 60 milioni di euro), con l'obiettivo di rinforzare il centrocampo in assenza di Rodri. Due colpi per il futuro in difesa. Abdukodir Khusanov (con tanto di esordio shock contro il Chelsea): difensore centrale proveniente dal Lens, per un costo di 40 milioni di euro. Poi Vitor Reis, altro centrale, preso dal Palmeiras per 37 milioni di euro, per rafforzare ulteriormente la difesa. Infine Juma Bah, comprato per 6 milioni di euro, ma immediatamente girato in prestito al Lens nell'ambito dell'affare Khusanov. E non è certo un caso che i Citizens abbiano investito così tanto.
La sentenza attesa a Primavera
Il presente è oggi, ovvero la sfida Champions contro il Real Madrid. Ma in questa stagione c'è uno scoglio da superare anche per il domani. Si tratta di una sentenza attesa a primavera sulle presunte 115 violazioni delle regole del Fair Play Finanziario della Premier League, che coprono un periodo tra il 2009 e il 2018. Le accuse sono di mancata fornitura di informazioni finanziarie accurate per ben nove stagioni, dettagli incompleti sui pagamenti a Roberto Mancini tra il 2009 e il 2013. Dettagli incompleti sui pagamenti a vari giocatori dal 2010/11 al 2015/16. Violazioni delle norme sulla sostenibilità finanziaria sia della UEFA che della Premier League.
Cosa rischia il Manchester City
Dovesse essere ritenuto colpevole, il Manchester City rischia grosso. Si va da una pesantissima multa, ingente anche per le ricchissime casse emiratine. Poi una fortissima penalizzazione di punti, che metterebbe a rischio la permanenza in Premier League. Poi il blocco del mercato: potrebbe essere imposto un divieto di acquistare nuovi giocatori per una o più sessioni di mercato, il che spiegherebbe la frenesia negli acquisti durante il calciomercato invernale del 2025 e pure i rinnovi a lunghissima durata di Erling Haaland dopo quello di Pep Guardiola. Infine lo scenario più estremo prevede la retrocessione in Championship, la seconda divisione inglese.
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