Hellas Verona, Lazovic: "Sono un capitano silenzioso. Nessuno credeva nella nostra salvezza"
Darko Lazovic, capitano dell'Hellas Verona, è stato intervistato da TV Play.
"Gasperini? Era il mio primo anno in Italia, è sempre stato un grande allenatore, molto tosto. Mi ha aiutato a capire come è il calcio in Italia, se sono ancora in Serie A è anche grazie a lui, perché sono cresciuto anche. Juric? È uno degli allenatori a cui sono più grato da quando sono nel calcio, è stato lui a mettermi per la prima volta come quinto di centrocampo. Da lui ho imparato tanto, è molto simile a Gasperini come filosofia di gioco. È stato Juric a portarmi all'Hellas Verona: all'inizio non ero sicurissimo della scelta, ma poi abbiamo fatto un anno bellissimo. Peccato per il Covid che ci ha fermati, è stata una grande stagione".
Cosa significa per te essere capitano di questa squadra?
"Sono sempre me stesso, non sono uno che parla tanto davanti a tutti, cerco di dare l'esempio in campo con l'atteggiamento. Ho sempre avuto la responsabilità di aiutare gli altri, sono orgoglioso di essere capitano di questa squadra. Sono un capitano silenzioso, faccio parlare il campo,
La salvezza della scorsa stagione?
"Nessuno credeva in noi e nella nostra salvezza l'anno scorso. A gennaio sono andati via tanti giocatori, noi siamo stati bravi insieme a quelli che sono arrivati che hanno dimostrato di poter giocare in Serie A. Noslin sicuramente è stata la rivelazione della seconda parte di stagione. Ci abbiamo creduto anche quando nessuno ci credeva. Baroni? È stato molto importante, tutti i giocatori hanno creduto in lui. È stato bravo a non mollare e a pensare sempre alla salvezza. Zaccagni? Con lui prima al Verona mi trovavo molto bene, ora sta facendo una buona carriera".