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Bierhoff: "Contro l'Italia ho perso anche il Mondiale militare. Poi la liberazione del 2016"

Bierhoff: "Contro l'Italia ho perso anche il Mondiale militare. Poi la liberazione del 2016"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 12:53Serie A
di Simone Lorini

L'ex centravanti e dirigente teutonico Oliver Bierhoff, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, parla così del proprio rapporto con l'Italia e delle sfide con la Nazionale azzurra quando ancora vestiva gli scarpini e i pantaloncini corti: "Match sempre tesi, combattuti. Un Mondiale e due Europei, con tanto in palio: due semifinali e un quarto. Due sconfitte per noi, poi la liberazione del 2016. Ma i miei ricordi di insuccessi contro l’Italia cominciano molto prima. Battuto da giocatore anche in una finale mondiale".

Come è possibile? Che Mondiale era?
"Il Mondiale militare. Perdemmo 2-0. Avevo 19 anni e dall’altra parte c’erano anche Vialli e Ferrara. Si diceva già che fossero grandi calciatori. Ma si parlava anche di un ragazzo che sarebbe esploso, anche se non era a quel torneo: Paolo Maldini".

Che con lei poi vinse uno scudetto al Milan. Quel Mondiale in divisa fu il suo primo ricordo azzurro?
"No, avevo 14 anni nella finale del 1982. Collezionavo le figurine per l’album Panini, mi piacevano gli azzurri: Scirea, Cabrini, Zoff, Paolo Rossi. Anche se la Germania ha perso contro di loro, questi grandi calciatori italiani mi avevano colpito. Così quando sono andato in Austria a giocare avevano già i numeri liberi, non da uno a 11 come in Germania. E io, tedesco, presi il 20 come Paolo Rossi. Non l’ho più lasciato".

L’aveva anche nel ’96, quando fece vincere l’Europeo alla Germania con il Golden Gol. Ma perché non giocò con gli azzurri nello 0-0 nel girone?
"Che rabbia. Restai fuori per colpa degli italiani, nel senso che il ct Vogts mi spiegò: “Giochi nell’Udinese. Loro ti conoscono”. Però dopo quella gara si fece male Fredi Bobic, ci fu spazio per me".

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