Atalanta, da tre anni ci sono due anime: Pagliuca vuole vincere anche spendendo

L'appetito vien mangiando, verrebbe da dire. L'Atalanta, dopo l'abbuffata dell'Europa League, quest'anno ha affrontato cinque competizioni. La prima, la Supercoppa Europea, con tantissimi giocatori fuori, una formazione che, eccetto gli undici, appariva per larga parte incompleta. Basti pensare ai sostituti: Godrey, Bakker, Palestra e Manzoni, più un Retegui che era arrivato da pochissimo causa infortunio di Scamacca. Gasperini l'ha sempre detto: per vincere servono gli attaccanti e al di fuori dei tre tenori (Lookman, Retegui e De Ketelaere) non ne aveva altri, considerando che Zaniolo era infortunato, Brescianini, Samardzic e Cuadrado - che comunque attaccanti non sono - ancora da acquistare.
Poi ci sono state, nell'ordine: Coppa Italia, fuori con il Bologna, Supercoppa Italiana, fuori contro l'Inter, Champions League, fuori contro il Bruges. Eliminazioni diverse ma, le ultime due, con un filo conduttore: una squadra rattoppata e che avrebbe avuto bisogno di innesti dal mercato. Si fanno male Scalvini (di nuovo) e Kossounou, più cedi Godfrey e arriva solo Posch. Si fa male Scamacca (di nuovo) cedi Zaniolo e prendi Maldini.
Tornando all'appetito, a Stephen Pagliuca piace vincere. Lo fa con i Boston Celtics, lo ha fatto con l'Atalanta. Aveva in mente di comprare il Chelsea per raggiungere le vette europee, lo ha fatto con l'Europa League dello scorso anno. Vorrebbe esportare un modello e farlo diventare marchio globale. Una scelta in controtendenza con la visione dei Percassi, con il passo mai più lungo della gamba (anche giustamente, hanno avuto ragione loro fino a qui) e una realtà che deve guardare anche al locale, a Bergamo.
Pagliuca vuole vincere anche investendo, i Percassi ci sono riusciti dopo anni di plusvalenze e bilanci in attivo. Le cose possono coesistere per molto tempo (sono già tre anni), ma tutto è sempre determinato dai risultati. Questi tre mesi saranno caldissimi, con una sola competizione e la Primavera del Gasp, solitamente straordinario ad arrivare in fondo con le pile più cariche di tutti. Basti vedere contro il Bayer Leverkusen della scorsa stagione.
