Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Corsa Scudetto: Serie A in crescita o livellamento verso il basso?

Corsa Scudetto: Serie A in crescita o livellamento verso il basso?TUTTO mercato WEB
Oggi alle 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Le prime cinque della classe, ovvero Inter, Napoli, Atalanta, Juventus e Lazio, sono racchiuse in otto punti. La squadra di Inzaghi è prima con 58 punti, otto in più dei biancocelesti di mister Baroni. Insomma, ci aspetta una volata Scudetto decisamente appassionante. Rispetto a diverse recenti annate, la sensazione è che il tricolore verrà assegnato al fotofinish. C’è da rallegrarsi? Indubbiamente, avere così tante squadre ancora in gioco garantisce spettacolo e, soprattutto, tanto interesse mediatico. Ci sono ancora molti tifosi coinvolti. In fin dei conti, vincere lo Scudetto è il sogno di ogni appassionato di calcio. Inoltre, le cinque squadre che ancora possono sperare di diventare Campioni d’Italia hanno più di un motivo per provare ad alzare il trofeo. C’è chi vuole dare continuità ai recenti trionfi, chi spera di ripetersi dopo qualche difficoltà, chi non l’ha mai vinto, chi griderebbe al miracolo e chi punta a salvare la stagione mettendosi lo Scudetto sul petto…
Tuttavia, è lecito chiedersi se questo incredibile equilibrio a cui stiamo assistendo in Serie A sia un bene o un male per il calcio italiano. L’asticella si è alzata o stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso. La mia personale opinione è che sia cambiato l’atteggiamento delle cosiddette squadre “medio/piccole”. Già in passato non era facile vincere con, diciamo così, squadre di seconda o terza fascia, ora si rischiano figuracce importanti. Nessuno più pensa solo a difendersi e portare a casa magari un punticino con le grandi. Ora tutti, ognuno a modo proprio, ci provano e, a volte, vanno a segno.

Questo costringe le big a sforzi ancor superiori e, in qualche occasione, ecco arrivare pareggi o sconfitte pesanti che influiscono sulla classifica. L’asticella l’hanno alzata tutti i club che non puntano a vincere lo Scudetto e questo ha cambiato il panorama della Serie A.
Inoltre, altro personale punto di vista, ci sono sempre meno campioni che sanno risolvere una partita da soli. Quando l’impegno è il medesimo e, a livello tattico, tutti fanno il loro dovere, serve il talento per fare la differenza. Bene, nelle rose delle big del calcio italiano, di campioni con la “C” maiuscola ce ne sono sempre meno e quei pochi che ci sono, spesso, non riescono ad essere incisivi come vorrebbero. Perché? Semplice, il calcio è sempre più fisico e tattico. Due qualità che rendono la vita tremendamente più complicata a chi trasuda talento. Pure i tifosi sono diventati, giustamente, più esigenti. Oggi si tollera a fatica chi sbaglia tre o quattro dribbling di fila o chi, davanti alla porta, fallisce qualche gol di troppo. È come per i film di fantascienza. Dopo che hai visto tanti effetti speciali, pretendi sempre qualcosa di meglio e diverso ma, purtroppo, non è così facile. Idem per chi ha talento. Comunque sia, sempre meglio avere cinque squadre in otto punti che una singola capolista con un distacco siderale sulle avversarie. Almeno si ha la curiosità di vedere come andrà a finire…

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile