"Vado al Real, anzi no": cronistoria di un dietrofront inatteso e di un trasferimento rimandato
"Vado al Real Madrid, anzi no". Possiamo sintetizzare così quanto accaduto in una delle estati più bollenti di sempre a livello di calciomercato. Era il 21 maggio 2022 quando il Paris Saint-Germain annunciava il rinnovo di contratto a sorpresa della sua stella più luminosa: Kylian Mbappé.
"Magari in tre anni le cose possono cambiare..."
La promessa di un progetto sportivo credibile e soprattutto un triennale da 90 milioni di euro, più un premio da 130 milioni alla firma, avevano infatti convinto il classe '98 a rimangiare la parola data a Florentino Perez e firmare un nuovo accordo col club di Al Khelaifi. "Mbappé sognava di giocare nel Real Madrid. Volevamo portarlo lo scorso agosto e non lo hanno voluto cedere, continuava a dire che voleva giocare per il Real Madrid. Tutto è cambiato in 15 giorni: da un lato pressione politica, dall'altra economica. Kylian è molto giovane, se lo chiama il Presidente della Repubblica, un ragazzino è colpito, anche se non ha molto senso che chiami il presidente della Francia… Mi ha mandato un messaggio. Si vedeva già che non era il calciatore che volevamo. Non mi sento tradito. Nessun giocatore nella storia è più grande del Real Madrid e questo non cambierà. Non abbiamo firmato nessun pre contratto perché non è possibile. Non ci è permesso farlo. Porte chiuse per il futuro? Mai detto che è finita per sempre. Magari in tre anni le cose possono cambiare...", aveva dichiarato al programma El Chiringuito de Jugones il numero uno della società merengue proprio sul mancato arrivo di Mbappé.
Sulle tracce di CR7
Mai più annuncio fu veritiero, perché neanche tre anni dopo (due per l'esattezza) Mbappé ha deciso di non far scattare l'opzione per il suo rinnovo di contratto e di lasciare quindi a parametro zero il Paris Saint-Germain. Era troppa la voglia di giocare e diventare ancora più grande nella squadra del suo idolo Cristiano Ronaldo, del quale Kylian è adesso ufficialmente pronto a ripercorrere i passi nel tempio del calcio chiamato Santiago Bernabéu.