Dibu Martinez senza limiti: "Giocare fino a 40 anni? Il mio corpo può raggiungerne di più"
Punto fermo dell'Aston Villa e di Unai Emery, oltre che della Nazionale argentina, Emiliano Dibu Martínez è sulla bocca di tutti dopo aver vinto il secondo trofeo Yashin di fila alla cerimonia del Pallone d'Oro di Parigi di lunedì scorso. "È una follia aver ricevuto il premio per il secondo anno consecutivo. Non avrei mai immaginato di riceverlo una volta, figurati due. Non ci credo ancora”, ha dichiarato nell'intervista rilasciata a DSports. Ma tra ambizioni e leadership, a 32 anni, c'è l'idea di giocare fino a 40 anni? "Fino a quando il mio corpo lo permette - ha replicato -. La vita è molto lunga dopo. Ho rinnovato per altri quattro anni (all'Aston Villa, ndr), quindi starò fino ai 35 o 36".
Assicurando: "Vado anno per anno, so che il mio corpo può reggere fino ai 41 o 42 senza problemi. Con quello che sto facendo fisicamente, gli allungamenti e così via. La vita dei calciatori si allunga oggigiorno. E, per come lavoro io, ce la farò. Quando la testa mi esploderà, non ci sarà nulla da fare". Dopodiché il Dibu è stato imbeccato a proposito della possibilità remota di giocare in patria, magari per il Boca o il River Plate: "Se non è nell'Independiente, non giocherei da nessun'altra parte. Non ho giocato in Prima, me ne sono andato dall'accademia. È una spina nel fianco? Può essere. Ma mi sarebbe rimasta una spina nel fianco se non avessi giocato nella Nazionale. Giocando nella Nazionale sento di rappresentare anche l'Independiente".
Infine un commento sulla corsa alle qualificazioni ai Mondiali 2026: "Le Eliminatorie sono durissime. La Bolivia è cresciuta. In Colombia e Ecuador ci sono 40 gradi alle 2 del pomeriggio. Con il Paraguay a Asunción sarà difficilissimo. Ogni volta è più difficile. A volte sembra facile perché siamo in testa e vinciamo tutte le partite, ma è molto difficile. È notevole, non è così facile come sembra, e siamo già a un passo dalla qualificazione".