Troppe partite, Ruben Dias avvisa: "Se dobbiamo scioperare, lo faremo. Nostri corpi in gioco"
Dal calendario impraticabile per il numero di partite ravvicinate alla gestione delle pressioni mediatiche e le critiche feroci ricevute, ma non solo. Ruben Dias, baluardo difensivo del Manchester City di Pep Guardiola, è stato alla 'Web Summit' per parlare in un panel intitolato "Fare la differenza, dentro e fuori dal campo". Qui il portoghese classe '97 non si è voluto nascondere, svelando anzi della possibilità non così remota che i giocatori possano scioperare a causa del sovraccarico di partite.
Le prime parole: "Se dovesse accadere, è importante che siamo tutti uniti e lo facciamo tutti insieme, come in un’altra situazione estrema. Se dobbiamo alzare la voce e fare sciopero, lo faremo. Ora siamo concentrati sul quotidiano, ma a suo tempo dovremo pensarci. Dovrebbe esserci un limite al numero di partite. Stiamo parlando di performance, e quando si parla di performance bisogna essere sicuri che i giocatori siano sicuri. Non mi sembra che si preoccupino degli atleti. In passato avevamo un numero normale di partite. Ora siamo ben oltre. È sempre più difficile".
Un allarme lanciato in seguito alla miriade di infortuni, e pure gravi, in questo primo frangente di stagione: "Noi amiamo superarci, ma i tifosi vogliono uno spettacolo di qualità. Ovviamente vogliono tante partite, ma penso che i tifosi ci capiscano. Dobbiamo mettere gli atleti al centro della questione, perché siamo noi a giocare. Comprendiamo l'industria, ma sono i nostri corpi che sono in gioco. Abbiamo bisogno di riposare e respirare. Quest’anno non sappiamo bene come andrà, a causa del Mondiale per Club".
Dopodiché Ruben Dias si è spostato su cause sociali, come la lotta contro il bullismo, ammettendo di saper gestire bene la critica: "Sono bravo a ignorarla. Tutto inizia a casa, con il conforto e l'amore che ho. Questo è il mio rifugio. Poi è importante credere nel nostro scopo. Nei momenti di stress o quando le persone cercano di abbatterti, bisogna continuare a resistere e a fare buone prestazioni, per rompere quella negatività. È sempre stato così, ma non è facile da gestire a volte".