La mossa decisiva di Furlani e le scelte sul futuro. Quello di Conceicao è segnato

Il Milan aveva un problema da risolvere e il viaggio di Giorgio Furlani è servito a mettere i puntini sulle i: i rapporti di forza e i pesi specifici nel processo decisionale rossonero. Zlatan Ibrahimovic, da advisor di Gerry Cardinale, ha provato a prendere in mano il club ma di fatto il tragitto da Milano a New York e ritorno di Furlani è stato importante (e definitivo) per far chiarezza sui ruoli. Ogni decisione passerà dall'amministratore delegato, dunque quella per il direttore sportivo e anche quella per l'allenatore che verrà.
Che non sarà Sergio Conceicao. Il portoghese è stato una scelta poi vidimata dall'ad, ma un nome portato sul tavolo di Cardinale da Jorge Mendes che poi ha portato in dote anche il prestito oneroso di Joao Felix. I dubbi su Felix erano molteplici nelle stanze londinesi di Furlani e in quelle milanesi di Via Aldo Rossi, ma alla fine Ibra ha convinto Cardinale come fatto con Conceicao. I risultati non gli stanno dando ragione, sicché anche questo è un fattore che ha fatto spostare (oltre al peso specifico nel presente e nel futuro societario) la bilancia dalla parte di Furlani.
Ora il ds, per l'allenatore ci sarà tempo, la sensazione è che però il portoghese non abbia in pugno lo spogliatoio, che ci siano già state delle scollature con alcuni leader (anche per loro evidenti colpe) e che il club prenderà un'altra strada. La percentuale bulgara, al contrario, per la quale abbiamo optato nell'editoriale odierno è dello 0%, ma tra ipotesi e realtà c'è tempo. Perché Furlani ha ben chiaro il percorso che adesso attende il Milan: prima l'uomo mercato. Poi, con lui, la scelta del tecnico e da lì le valutazioni sui big e sul mercato. E' metà marzo. C'è tempo. Ma sono attese accelerate.
