Lazio-Bodo/Glimt 3-1 (2-3 ai rigori), le pagelle: Dia non se lo meritava, Hysaj si perde il marcatore

Risultato finale: Lazio-Bodo/Glimt 3-1 (2-3 ai calci di rigore)
LE PAGELLE DELLA LAZIO (di Giacomo Iacobellis)
Mandas 6,5 - Il portiere greco ormai ha scavalcato Provedel e anche contro il Bodo/Glimt si capisce il perché. Dà un costante senso di sicurezza alla squadra e salva un gol che sembra già fatto nella ripresa. Peccato per quell'incornata di Helmersen che lo prende controtempo nel finale del secondo tempo supplementare. Para un rigore su cinque nella lotteria.
Lazzari 6 - L'1-0 della Lazio nasce da un suo caparbio recupero sul diretto avversario, che dimostra bene quanto non rinunci ad alzare il suo baricentro. Sembra un toro che vede rosso e cerca pure la conclusione da fuori area. Sul gol del 3-1 di Helmersen però si perde l'autore dell'assist.
Mario Gila 6 - Rispetto all'andata lui e il resto della difesa della Lazio traballano molto meno. Si fa sentire parecchio anche in area avversaria. La sua partita è rabbiosa, a tratti degna del talento scuola Real Madrid che piace tanto alle big.
Romagnoli 6,5 - Provvidenziale in un paio di situazioni delicate in area, il gol nel derby gli ha fatto parecchio bene e gli porta pure fortuna vista l'intelligente sponda con cui libera al tiro Noslin per il 2-0 al 93'.
Marusic 6 - Spinge un po' meno rispetto a Lazzari, ma riesce comunque a mandare in apprensione Evjen e Sjovold (Dal 68' Nuno Tavares 6,5 - Parte malino, ma ha il merito di disegnare la traiettoria dalla bandierina che Romagnoli e Noslin trasformano in gol. Deve uscire, in lacrime, per l'ennesimo infortunio. Dal 94' Hysaj 5 - Helmersen lo sovrasta in occasione del 3-1 che manda le due squadre ai rigori).
Guendouzi 6,5 - Probabilmente, mentre i suoi compagni sono ormai usciti dallo stadio, lui è ancora lì a rincorrere, pressare e recuperare palloni. La ciliegina sulla sua prestazione è lo spunto individuale con cui regala a Dia l'assist per il decisivo 3-0. Anche Guendouzi ci mette del suo però nel 3-1).
Rovella 6 - Il cervello della Lazio contro il Bodo/Glimt trova poche intuizioni degne di nota, pur restando il faro della manovra biancoceleste (Dall'84' Vecino 5,5 - Non la riprende Vecino, almeno stavolta, e dell'uruguaiano su questo match restano ben poche tracce).
Isaksen 6,5 - Confeziona un cioccolatino con un'azione personale che El Taty scarta addirittura di tacco per poi cercare lui stesso il gol del pareggio in almeno due occasioni (Dall'84' Tchaouna 5 - Tanta velocità, ma altrettanti errori palla al piede. Su tutti, il rigore calciato malissimo che dimostra come il penalty non sia affatto una specialità della casa).
Pedro 5,5 - "Queste sono le sue partite", dichiara Baroni nel pre. Lo spagnolo ci mette la sua esperienza e la sua personalità, però alla fine non incide (Dal 68' Dia 7 - Segna di testa il gol che illude tutto l'Olimpico al minuto 100, oltre a trasformare in modo impeccabile il calcio di rigore. Non si meritava questo epilogo).
Zaccagni 6 - Meno fortunato (e preciso) di Castellanos, ma comunque al centro di quasi tutte le azioni offensive della Lazio. La finalizzazione stavolta non c'è, la continuità nei due tempi sì (Dall'88' Noslin 6 - La sua zampata consente alla Lazio di andare ai supplementari, ma il suo errore dal dischetto contribuisce a mandarla fuori dall'Europa League).
Castellanos 6 - Ancora in fase di convalescenza, la sblocca con un taconazo che fa esultare l'Olimpico dopo 20 minuti, ma è proprio lui a rovinare definitivamente la serata dei tifosi con un rigore tirato malissimo.
Marco Baroni 5,5 - La sua Lazio ribalta il Bodo/Glimt con una grande prestazione. Sono azzeccate tutte le scelte di formazione, anche perché proprio i cambi fanno la differenza (gol di Noslin e Dia), ma le ingenuità difensive continuano a costargli caro, carissimo. E alla fine i rigori gli danno un colpo di grazia che né Baroni né il popolo di fede biancoceleste si meritavano.
LE PAGELLE DEL BODO/GLIMT (di Marco Pieracci)
Haikin 7 - Copre bene il primo palo sul tiro di Pedro, impotente sul guizzo del Taty. Si esalta nella ripresa, diventa decisivo nei tiri dagli undici metri.
Sjøvold 5 - La presenza di Zaccagni non lo fa stare mai tranquillo, va in stress ogni volta che viene puntato: sverniciato da Guendouzi sul 2-0.
Bjørtuft 5,5 - Destabilizzato dal movimentismo di Castellanos, subisce l'onta del tunnel. Dia gli salta in testa sul terzo gol della Lazio. Dal 105' Jensen sv
Gundersen 5 - Rinvia in malo modo, dando vigore al progetto di rimonta biancoceleste. Macchia indelebile sulla prestazione, ci allega altre sbavature.
Bjørkan 5 - Mette sotto stretta sorveglianza Isaksen, ma ne perde subito le tracce e non le ritrova più: immane la fatica nel contenerlo. Dal 103' Sørli 6 - Nervi saldi sul penalty.
Evjen 5 - Parte da dietro per riempire gli spazi che si aprono: fastidioso come una zanzara che ti ronza nelle orecchie però non punge. Dall'89' Moe 6 - Mezz'ora senza incantare: alterna buone cose ad altre decisamente meno. Freddo dal dischetto.
Berg 6,5 - Guendouzi non gli lascia la stessa libertà della partita d'andata, ma resta il più lucido dei suoi: pericoloso in un paio di occasioni, avvia l'azione del gol. Calcia alle stelle il rigore, ma non è un errore decisivo.
Saltnes 5 - Tanto decisivo una settimana fa, quanto impalpabile nell'anonima serata romana: la trascorre nella vana ricerca dell'inserimento. Dal 56' Brunstad Fet 6 - Più conservativo, trasforma il suo rigore.
Blomberg 5 - Perde buona parte dei duelli ingaggiati con Gila: lo spagnolo gioca d'anticipo, mangiandoselo. Incisività pari allo zero. Dal 76' Määttä 6,5 - Cambia un paio di ruoli, disegna il cross del 3-1.
Høgh 5 - In versione turista nella Capitale, tenerlo a bada per Romagnoli è un gioco da ragazzi: si divora la palla del potenziale pareggio. Dal 76' Helmersen 6 - Riesce nell'impresa di sbagliare un gol che era più facile segnare, si riscatta con la testata che manda la Lazio alla lotteria dei rigori.
Hauge 6,5 - Encomiabile per come si spende nei ripiegamenti, è l'unico realmente pericoloso del tridente norvegese. Fa venire un brivido all'Olimpico, calcia un brutto rigore.
Kjetil Knudsen 6 - L'idea era quella di non difendere ad oltranza il doppio vantaggio, ma la gara si trasforma presto in un assedio. La spunta ai calci di rigore, anche con un pizzico di fortuna, il merito è quello di non aver mollato gli ormeggi dopo il 3-0. Entra nella storia del calcio norvegese.
