Coro razzista Argentina, ora è un caso diplomatico. La vice di Milei: "Francia colonialista e ipocrita"
Il coro razzista (contro i nazionali francesi e le origini africane di alcuni di loro) intonato da Enzo Fernandez e dai compagni della Nazionale argentina si è trasformato in una crisi diplomatica. Karina Milei, la segretaria generale e sorella del presidente della Repubblica, si è infatti recata all'Ambasciata francese della capitale di Buenos Aires per buttare acqua sul fuoco delle polemiche, accese anche da un suo messaggio sui social non proprio conciliante.
Questo il contenuto del suo post: "L’Argentina è un paese sovrano e libero, noi non abbiamo avuto colonie o cittadini di seconda classe. Non abbiamo mai imposto a nessuno il nostro modo di vivere, ma al contempo non tollereremo nemmeno che lo facciano a noi. L'Argentina è stata fatta con il sudore e il coraggio degli indiani, degli europei, dei creoli e dei neri come Remedios del Valle, il sergente Cabral e Bernardo de Monteagudo. Nessun paese colonialista ci intimidirà per una canzone o per aver detto verità che non vuole ammettere. Smettetela di fingere indignazione, ipocriti".
Anche alcuni compagni di squadra a livello di club di Enzo Fernandez avevano risposto indignati sulla vicenda, come Wesley Fofana, che aveva scritto su X "Questo è il calcio nel 2024, razzismo senza limiti". In Francia, la Ministra dello sport Amelie Oudea-Castera, ha chiesto l'intervento della Fifa, la quale ha aperto una indagine, su sollecitazione del presidente federale francese Philippe Diallo.