"Come un anno perso. Continuavo a infortunarmi": Gnabry si sfoga dopo la stagione shock
Come sta procedendo la carriera di Serge Gnabry al Bayern Monaco? Da oltre sei anni l'ala sinistra tedesca gioca con la maglia dei Die Roten indosso, ma nell'intervista con il magazine del club bavarese il giocatore si è liberato di alcuni pesi. Con racconti sul suo sviluppo, sul ruolo nella squadra e di cosa significhi avere il gene del Bayern. Partendo però dalla maledizione infortuni che lo ha perseguitato la scorsa stagione e che gli ha fatto saltare gli Europei.
Prime parole. "Non mi lascia una sensazione negativa. È stato come un anno perso. Ovviamente speravo di giocare molto, di avere un grande impatto al Bayern e con la nazionale. Purtroppo non è stato possibile. All'inizio, la delusione è enorme, ma poi si tratta di forza di volontà e etica del lavoro. Ci sono cose migliori del recupero quando puoi vedere i ragazzi in campo giocare ogni giorno. A volte fa male. E ogni volta che tornavo, quando le cose stavano ricominciando ad andare bene, c'era sempre un nuovo imprevisto. È stata una serie totalmente negativa. Ma ci ho sempre lottato, più e più volte. Se ho avuto dubbi? Mai. Ho sempre fatto tutto il possibile per rimettermi in forma. Ma ci sono anche cose che non puoi controllare al 100%".
Per porre fine a questo calvario, Gnabry però non ha adottato una strategia differente: "Non c'era solo un motivo per cui continuavo a infortunarmi. Quindi non ho fatto nulla di diverso. Faccio ancora le stesse cose di sempre e al momento le cose stanno andando alla grande", ha ammesso il 29enne. Senza chiudere delle vie alternative: "Ma naturalmente ho anche adattato le cose nel corso della mia carriera. Sono una persona che vuole sempre imparare qualcosa di nuovo, che ama esplorare nuove strade".
Infatti, oltre al calcio, Gnabry si cimenta anche in altre attività sportive. Per un allenamento completo: "A seconda di ciò di cui il mio corpo ha bisogno in quel momento, imposto nuovi stimoli di allenamento; a volte faccio yoga, a volte pilates, a volte più stretching, a volte meno. E sono sempre stato aperto a nuovi approcci all'allenamento mentale. Testa, fiducia in se stessi, consapevolezza di sé: tutto questo gioca un ruolo cruciale nello sport".