Che fine ha fatto De Gea? Dalla rottura con lo United al rifiuto per l'Arabia Saudita
È trascorso un anno ormai. Un anno e 14 giorni, per la precisione, dal momento in cui David de Gea è stato costretto a lasciare il Manchester United. Un divorzio infelice per colui che è stato un simbolo dei Red Devils dopo 12 anni a difesa dei pali della porta della squadra inglese in Premier League, finché il suo contratto non è decaduto.
Una rottura inevitabile
Di discussioni con la dirigenza dello United ce ne sono state da parte dell'entourage di De Gea, per provare a capire quali margini potessero esserci per trovare un nuovo accordo di permanenza a Manchester. Ma il portiere madrileno non è riuscito a strappare il sì del consiglio di amministrazione della società inglese, motivo per cui è stata annunciata la sua partenza da Old Trafford l'8 luglio del 2023 tramite social media. A quel punto il portiere classe '90 sperava di trovare una nuova sistemazione e di aprire un nuovo capitolo della sua carriera, con diverse voci di interessamento dall'estero a corredo sul futuro.
No alla Saudi Pro League
Ma al termine della scorsa finestra di mercato estiva De Gea si è ritrovato a mani vuote e senza una squadra. Il giocatore, racconta Foot Mercato, ha avuto difficoltà a trovare un nuovo club, ma è stato categorico sul rifiuto di una meta in particolare: l'Arabia Saudita. Infatti di approcci e sondaggi, in particolare dell'Al-Shabab, ne sono arrivati per il portiere da 545 presenze al Manchester United. Eppure ha deciso di rifiutare l'invito, preferendo aspettare qualche opportunità in Europa. Oggi la situazione non è cambiata, al contrario invece della predisposizione dello spagnolo che - si legge sul tabloid francese - starebbe meditando seriamente di appendere scarpini e guantoni al chiodo se non riceverà alcuna offerta quest'estate.