Dopo il disastro Reggina, sparisce anche il Lamezia Terme di Saladini: club ritirato dalla Serie D
Non bastavano i guai estivi patiti con la Reggina, non iscritta al campionato di Serie B e ripartita dalla D con una nuova società e una nuova denominazione (LFA Reggio Calabria); dal mondo del calcio sparisce infatti anche il Lamezia Terme, altra società che - come gli amaranto nella passata stagione - apparteneva a Felice Salidini. E, ironia della sorte, militava proprio nel Girone I di quarta serie, come la rinata formazione reggina. È infatti la Lega Nazionale Dilettanti a comunicare che i biancoverdi, prima del turno del weekend, hanno annunciato il loro ritiro dal campionato (QUI la nota ufficiale).
Come da regolamento, nel già citato raggruppamento, sono state annullate tutte le gare disputate dalla società rinunciataria, con il calendario in parte riscritto visto che i prossimi turni prevederanno il riposo delle formazioni che avrebbero dovuto incontrarla. Invariato, invece, il discorso salvezza: retrocessione diretta solo per la 18ª classificata, playout da disputarsi come da modalità già comunicate (gare di sola andata tra classificate dal 14° al 17° posto).
Come poi si legge su lameziainforma.it, oltre allo svincolo d'ufficio dei giocatori, sono svariate le conseguenze portate da questa decisione della società. Riprendendo suddetto portale, sul fronte economico sono previste "sanzioni pecuniarie fino a 10 volte la misura prevista per la prima rinuncia (quindi un massimo di 20.000 euro per la serie D, cui aggiungere altri 15.000 per l’under 19); le stesse sono altresì tenute a restituire eventuali percentuali alle società che le hanno in precedenza ospitate e che, per effetto della rinuncia o della esclusione, non possono essere a loro volta ospitate (nel caso lametino le interessate sarebbero Sancataldese, Fenice Amaranto, San Luca, Portici, Gioiese) [...] Altri 500 euro dovranno essere versati, poiché società che aveva in gestione lo stadio “Guido D’Ippolito”, al Comune di Lamezia Terme per «interruzione delle attività senza adeguato preavviso da parte del concessionario»".