Dai problemi di Saladini alla quella della nuova società: non c'è pace per la Reggina
Dopo il fallimento della Reggina, e il ritiro del Lamezia Terme a stagione in corso nel campionato di Serie D (nello specifico, Girone I), continuano le difficoltà finanziarie per l'imprenditore lametino Felice Saladini. Come infatti si legge sul Corriere dello Sport, è stata sospesa dalle contrattazioni della Borsa a tempo indeterminato, la sua società Meglioquesto (operativa nel settore della customer experience), dopo che il valore delle azioni ha perso il 95%; crolla quindi il suo impero, in attesa poi che la giustizia faccia il suo corso in merito alla procedura fallimentare della Reggina.
Che, ora denominata LFA Reggio Calabria, ha vissuto momenti di tensione nella giornata di martedì, quando, come riporta strettoweb.com, i magazzinieri si sono rifiutati di aprire lo stadio alla squadra come protesta nei confronti della società, che non aveva loro saldato le mensilità di febbraio e marzo; dopo un'ora e mezza di tensioni, l'arrivo del presidente Virgilio Minniti ha calmato gli animi, con un acconto sul bimestre da pagare. Ma la situazione dei dipendenti non è delle più semplici, perché gli stessi sono stati convocati dall’INPS per l’iter fallimentare della Reggina 1914 del già citato Saladini: gli stessi dovrebbero prendere la NASPI, non è quindi chiaro a che titolo stiano lavorando.
A tentare di riportare il clima alla normalità ci ha pensato quindi il terzino Andrea Zanchi: "La società è sempre presente, non ci fanno mancare nulla - si legge su tuttoreggina.com -. La quotidianità la viviamo molto bene, le questioni extra campo cerchiamo di lasciarle fuori. I playoff? Personalmente voglio vincere tutte le partite, anche se i playoff non valgono la promozione diretta".