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Fare affari (veri) a gennaio? Complicatissimo… Ricordo Anelka…

Fare affari (veri) a gennaio? Complicatissimo… Ricordo Anelka…TUTTO mercato WEB
Oggi alle 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Ne sono convinto da tempo immemore: fare affari (veri) durante il mercato invernale è complicatissimo, quasi impossibile. C’è stato un tempo in cui, essendo il calcio italiano il migliore al mondo e, soprattutto, il più ricco, le trattative di mercato di gennaio avevano un senso. Oggi, con i tanti paletti economici con cui devono convivere tutti i club italiani, pensare di fare il colpo durante quello che una volta era chiamato mercato di riparazione è pura utopia. Chi ha i giocatori buoni, se li tiene. Chi ha i giocatori buoni e decide di venderli, lo fa a cifre monster. Chi ha giocatori buoni scontenti, ha la fila di pretendenti. Lo si capisce dalle difficoltà che stanno affrontando i nostri top team a concludere le diverse trattative messe in atto. Arrivare alla classica fumata bianca è un’impresa titanica. Onestamente, non sono sorpreso. Chi continua a criticare i massimi operatori di mercato italiani, evidenziando come siano in ritardo nelle loro operazioni non sa come funziona oggi il mercato. Non basta fare una buona offerta, ci sono mille dettagli da curare e, a volte, qualcosa sfugge pure (si pensi a Kolo Muani).
Provate a mettervi nei panni di Giuntoli. Tutta Europa sa che la Juventus ha bisogno di un difensore e, quindi, ogni club che ha un profilo interessante in rosa lo quota a prezzi “fuori mercato”. È sempre stato così e sempre lo sarà… Vale lo stesso discorso per il trio rossonero Moncada-Furlani-Ibrahimovic. Il Milan ha bisogno di un attaccante e, ironia della sorte, tutti conoscono un salasso…
Se a tutto questo aggiungete che l’appeal della Serie A non è quello della Premier League, capite che non è facile giostrarsi nel mercato invernale…
Ecco, è diventato facile vendere.

L’operazione Kvaratshelia è andata in porto in pochissimo tempo. L’ennesima conferma di come non contiamo tanto a livello europeo. I club più importanti (e danarosi) d’Europa possono comprarsi (quasi) tutti i nostri gioielli senza faticare più di tanto.
Il vero problema, quando ci si trova in questa posizione, è farsi prendere dal panico e prendere “il primo che capita”. Più volte, con le spalle al muro, c’è chi ha fatto scelte azzardate, solamente perché “non c’era più tempo e andava preso un giocatore”. La lista di “acquisti azzardati” è lunga. Ricordo Fabio Junior alla Roma o Esnaider alla Juventus. Non dimentico Podolski (Inter) e Vargas (Napoli). Poi c’è il mio idolo, ossia Anelka (Juventus). Siamo nell’era Conte, serve un attaccante. Si punta sul francese, “strappandolo” al campionato cinese. Giocherà tre partite ma vincerà lo Scudetto. Perché, alla fine, se si vince, si tende a dimenticare anche i colpi di mercato sbagliati e frettolosi. Il problema è che vince una sola squadra…

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