Taranto, nessun ridimensionamento. Ma mister Capuano parla di 'salvezza prima di tutto'
"Non sarei mai rimasto in caso di ridimensionamento del progetto, neanche se Giove mi avesse incatenato": così, lo scorso 1° luglio, il tecnico del Taranto Eziolino Capuano, che ha rilanciato verso alte ambizioni la formazione pugliese, che nella passata stagione ha centrato i playoff da quarta classificata nel Girone C di Serie C, solo a causa di una penalizzazione di 4 punti che l'avrebbe invece proiettata al secondo posto del raggruppamento, davanti a corazzate come Avellino e Benevento.
Ma adesso, come si legge su tuttoc.com, ecco una frenata. Queste, infatti, le parole del mister: "'Non bisogna prescindere dal mantenimento della categoria. Io sono sempre molto chiaro nelle dichiarazioni: l'anno scorso rischiai tantissimo parlando di zona playoff. Oggi dobbiamo puntare alla salvezza, senza poi porci dei limiti. Io non voglio illudere nessuno. Perché sbaglia chi pensa che con tutte le problematiche esistenti, possiamo ripetere il campionato dell'anno scorso''.
La nota va poi alla squadra: ''Sapevo di partire con il 60-70% della rosa e non volevo prendere tanto per prendere. Ritengo di aver individuato dei giovani importanti di cui sentirete parlare, che per molti possono apparire come esuberi di grandi squadre. Sono stato dietro Cerretelli per un mese e lo ringrazio perché ha rifiutato offerte più alte della nostra. Simone è un 2004 interessante, Bocic è un altro giovane su cui confido molto".
Nota conclusiva quindi al mercato: "Tutti parlano di smantellamento, ma diversi elementi sono rimasti come Calvano, Enrici, Ferrara, Mastromonaco, Fiorani. Il ritorno di Miceli è un grande colpo. Sembrava a un passo dalla Feralpisalò o dalla Pro Vercelli e invece ha scelto Taranto anche per il legame che ci unisce. Lo stesso discorso vale per Fabbro. Penso che per un allenatore sia un orgoglio creare una simbiosi con questi ragazzi eccezionali. I loro ritorni non erano per nulla scontati. L'anno scorso non mi sembra che siamo partiti con un numero maggiore di giocatori, fermo restando che i miei 16-17 elementi li ho a disposizione. Eppure abbiamo creato le basi per formare un grande gruppo artefice del miracolo calcistico conseguito. E poi quando abbiamo preso Calvano? O Zonta? Oppure Kanoutè scartato da tutti? Per non parlare di Luciani... C'è sempre tempo. Un giocatore di poker non subisce il bluff, ha la sapienza di non giocarsi tutte le fiches, ma aspetta il momento giusto per affondare il colpo risolutore con quello che ha a disposizione''.